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Scuola, vertice tra governo e Regioni concluso senza intesa sui trasporti: ecco i nodi sul tavolo

Manca l’intesa sui trasporti pubblici. Dopo il vertice tra governo e Regioni, conclusosi in un nulla di fatto, queste ultime lanciano l’allarme: se le restrizioni attualmente in vigore per il trasporto pubblico locale non dovessero essere riviste, a settembre si andrà incontro a una serie di problematiche e a un vero e proprio “rischio caos”, ha detto Stefano Bonaccini. Duri attacchi ai ministri da parte di Giovanni Toti e Attilio Fontana.
A cura di Annalisa Girardi
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Immagine di repertorio
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Alla fine del vertice tra il governo e le Regioni manca ancora un accordo sulla riapertura della scuola. O meglio, sulle modalità con cui alunni e studenti dovranno tornare nelle classi a settembre, partendo dal viaggio in scuolabus o con i mezzi pubblici. Ma al netto della videoconferenza rimane ancora da chiarire la questione "utilizzo e distanziamento sui mezzi pubblici" in vista di settembre. Oltre alla ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, hanno partecipato anche i ministri della Salute, Roberto Speranza, dei Trasporti, Paola De Micheli, e degli Affari regionali, Francesco Boccia, nonché il presidente della Conferenza delle Regione, il governatore della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

Manca l'intesa sui trasporti pubblici. Le Regioni lanciano l'allarme: se le restrizioni attualmente in vigore non dovessero essere riviste, a settembre si andrà incontro a una serie di problematiche e a un vero e proprio "rischio caos", ha detto Bonaccini. I governatori hanno deciso di aggiornarsi questo fine settimana, mentre i ministri Speranza e De Micheli si confronteranno con il Comitato tecnico scientifico per trovare una soluzione.

Come si tornerà il classe

Nel frattempo al ministero dell'Istruzione si continua a lavorare per l'inizio del nuovo anno scolastico. La ministra Azzolina ha annunciato che "grazie alle risorse stanziate, ci saranno oltre 70mila unità di organico in più tra docenti e personale Ata". Il commissario, Domenico Arcuri, invece ha riferito che tra pochi giorni verranno distribuiti nelle scuole i nuovi banchi singoli, con i quali si dovrebbe garantire il distanziamento tra gli studenti. Da oggi invece hanno iniziato ad arrivare negli istituti gel igienizzante e mascherine.

Proprio su quest'ultimo punto mancano ancora delle disposizioni chiare. Governo e Regioni hanno anche discusso l'obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata delle lezioni. Regola che dovrebbe valere per tutti gli studenti al di sopra dei sei anni. Mentre si attende un parere definitivo dagli esperti, alcuni governatori hanno criticato la disposizione.

Le critiche dei governatori

"Ancora una volta l’ennesima riunione con il Governo, a ormai pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, si è conclusa con un nulla di fatto: nessuna decisione sull’uso o meno delle mascherine in aula, né sulle modalità di rientro, così come sul trasporto pubblico locale", ha scritto sulla sua pagina Facebook il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti. Che sottolinea poi come tutti gli attori coinvolti debbano essere in grado di prendersi le loro responsabilità: " Ad esempio, è impensabile far tornare le persone al lavoro e agli impegni scolastici e post scolastici con le regole ventilate in questi giorni dal Governo per il trasporto pubblico locale. Dobbiamo banalmente fare i conti con i mezzi che abbiamo a disposizione e, per garantire che tutti possano arrivare a destinazione nei tempi previsti, sul posto di lavoro o a lezione, è indispensabile che non vengano disposte regole che poi alla realtà dei fatti risulterebbero totalmente inapplicabili".

Toti, che aveva già criticato l'obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata delle lezioni, torna anche a ripetere come sia impossibile mantenere le distanze di sicurezza sui trasporti pubblici a settembre, con il ritorno degli studenti a scuola e di molti lavoratori negli uffici dopo la pausa estiva: "Pensare di non far occupare tutti posti a sedere su un autobus è completamente lontano dalla realtà", scrive il governatore.

Critico anche il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha accusato il governo di diffondere solo dubbi e incertezze: "La regolare ripartenza dell'anno scolastico è difficile, quasi impossibile. Il quadro che il Governo ha delineato nell'incontro appena concluso, mi lascia più che perplesso, preoccupato. Gli organici della scuola non sono completati, difficile credere che lo siano nei prossimi giorni con la così detta “chiamata veloce” a cui dovrà poi seguire quella dell’assegnazione delle supplenze. La consegna dei nuovi banchi si concluderà solo a fine ottobre come comunicato dal commissario Arcuri. Sulle procedure da applicare in caso di studenti contagiati, il documento dell’ISS prevede procedure particolarmente impegnative a partire dalle famiglie chiamate in corresponsabilità, per esempio con la misurazione della temperatura".

Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, Fontana ha sottolineato come la stessa ministra De Micheli avesse riconosciuto delle problematiche in merito alla capacità dei mezzi, una questione resa ancora più complicata dal fatto che manchino le direttive del comitato tecnico scientifico sul distanziamento. "Il Governo centrale non ha risolto i problemi dell'urgenza Covid-19, conosciuti da mesi, non vorrei che ci fosse il maldestro tentativo – nell'incapacità di risolvere i problemi – di scaricare alla fine le responsabilità sulle Regioni. Ancora una volta ritengo che una completa autonomia regionale, anche nel campo dell'istruzione pubblica e privata risulterebbe positiva e a vantaggio delle famiglie e degli studenti", ha aggiunto il governatore lombardo.

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