Scuola, Valditara vuole tornare ai vecchi giudizi, con l’aggiunta di ‘gravemente insufficiente’
Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara vuole cambiare le pagelle alle elementari, e ripristinare i vecchi giudizi. Non il voto numerico, ma il tradizionale giudizio sintetico con una scala di gradazioni, da ottimo a insufficiente, ma con una novità: vorrebbe inserire anche la valutazione di ‘gravemente insufficiente'.
"Abbiamo deciso di tornare, dal prossimo anno scolastico, a formule comprensibili al posto di quelle astruse introdotte di recente. Come fa un genitore o un bambino a capire che ‘in via di prima acquisizione' vuol dire insufficiente? È una questione di chiarezza", ha annunciato oggi il ministro dell'Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, al ‘Corriere della Sera', confermando le novità che riguarderanno, dal prossimo anno, le pagelle dei bambini della scuola elementare e che sono previste nel ddl incardinato nei lavori della Settima commissione del Senato, che nei prossimi giorni dovrebbe ottenere il via libera per l'iter del provvedimento.
Potrà così iniziare il percorso parlamentare del disegno di legge che, oltre ad inasprire le norme per valutare la condotta degli allievi, introduce dei cambiamenti rispetto alla riforma varata appena tre anni fa con l'introduzione di giudizi correlati al livello di apprendimento raggiunto dai bambini e adesso ritenuti di difficile comprensione. "Stiamo valutando se sia utile aggiungere la possibilità di mettere ‘gravemente insufficiente'", ha detto Valditara.
In sostanza potrebbero essere utilizzati di nuovo i vecchi ‘insufficiente', ‘sufficiente', ‘discreto', ‘buono' e ‘ottimo'. I giudizi potrebbero diventare sei, se come anticipato dal ministro, venisse contemplato anche ‘gravemente insufficiente'.
In autunno sembrava che il governo volesse andare in un'altra direzione, tornando invece al voto numerico alle elementari. Lo aveva annunciato la sottosegretaria all'Istruzione Paola Frassinetti, secondo cui nella scuola primaria l'introduzione del giudizio che era stato introdotto nella scorsa legislatura dall'allora ministra dell'Istruzione Azzolina "ha creato solo confusione nelle famiglie, complicando il lavoro dei docenti". L'idea sembrava quindi quella di ripristinare la riforma introdotta da Mariastella Gelmini, ministra dell'Istruzione nel governo Berlusconi IV.
Dall'anno scolastico 2020/2021 per ciascuna delle discipline previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo, Educazione civica compresa, i bimbi dai 6 ai 10 anni ricevono un giudizio espresso dalla loro maestra. Gli insegnanti, per ciascun alunno, valutano il livello di raggiungimento dei singoli obiettivi di apprendimento individuati nella progettazione annuale.
Al posto dei numeri in pagella, per la scuola primaria sono stati introdotti quattro nuovi indicatori, entro cui si articola il giudizio descrittivo di ogni studente, ‘in via di acquisizione', ‘base', ‘intermedio', ‘avanzato'. Una modalità di assegnare voti che ora potrebbe essere eliminata per fare posto al sistema di voto proposto da Valditara.