Scuola, sono 2.348 gli studenti positivi al Covid in tutta Italia: lo 0,037% degli alunni
La scuola è uno dei luoghi più sicuri, secondo la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. A dimostrarlo sarebbero anche i casi di contagio da Covid-19 registrati negli istituti nelle prime settimane di lezione. I dati vengono forniti dalla stessa Azzolina, spiegando che sono aggiornati al 3 ottobre, quando la scuola era ripartita ormai in tutta Italia. I casi di studenti positivi registrati sono 2.348, ovvero lo 0,037% del totale degli alunni. Per il personale docente i casi sono stati 402, corrispondenti allo 0,059% del totale. Ancora, tra il personale non docente si registrano 144 casi, pari allo 0,079%. Le cifre rispecchiano i dati raccolti attraverso il monitoraggio realizzato con i dirigenti scolastici e in seguito a un confronto con l’Istituto superiore di sanità.
Azzolina scrive, dopo aver fornito i dati: “Siamo convinti che la scuola sia un luogo più sicuro e più protetto di altri. Perché a scuola ci sono regole precise che studenti e studentesse stanno seguendo in maniera ordinata, grazie anche all'impegno di tutto il personale scolastico. Ce lo conferma il fatto che i ‘focolai scolastici' classificati dall'Istituto Superiore di Sanità siano numericamente poco significativi. I casi di positività al virus ci sono e ci saranno, è inevitabile. Ma le misure che abbiamo introdotto ci permettono di individuarli tempestivamente, compresi i casi asintomatici che altrimenti potrebbero sfuggire al controllo”.
I dati di Azzolina vengono confermati anche dal report settimanale dell’Istituto superiore di sanità, secondo cui i focolai nelle scuole incidono in maniera minima sul totale. La ministra dell’Istruzione prosegue: “Ora dobbiamo fare il massimo sforzo per avere rapidità nei test e circoscrivere le quarantene, limitando così i disagi alle famiglie e garantendo a tutte le scuole una buona organizzazione della didattica. Resta fondamentale mantenere comportamenti responsabili. Per questo rinnovo il mio appello alla prudenza non solo dentro ma anche e soprattutto fuori da scuola”.