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Scuola, Sileri: “Pronti a riaprire ma dobbiamo abituarci a ‘stop and go’ e nuove chiusure nel 2021”

Per gran parte del 2021 la scuola sarà soggetta a nuove chiusure. Parola del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri: “Siamo pronti a riaprire le scuole, ma con azioni chirurgiche in caso di contagi fuori controllo. Così come se ci saranno focolai ben definiti sarà necessario fare passi indietro. Dobbiamo abituarci a uno stop and go”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La scuola riaprirà i battenti, ma non sarà una riapertura definitiva. Il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, confermando la ripresa della scuola in presenza dopo le vacanze di Natale, ha annunciato però che potrebbero esserci delle nuove chiusure nei prossimi mesi, in base all'andamento dell'epidemia: "Siamo pronti a riaprire le scuole, ma con azioni chirurgiche in caso di contagi fuori controllo. Così come se ci saranno focolai ben definiti sarà necessario fare passi indietro. Dobbiamo abituarci a uno stop and go, questa sarà la nostra routine e andremo avanti così per gran parte del 2021".

Sileri ha aggiunto che "i 21 parametri continueranno ad essere valutati quotidianamente e sulla base di quelli si decideranno eventuali nuovi interventi chirurgici".

"Credo che vi sarà una risalita dei casi a partire dalla seconda settimana di gennaio, dobbiamo essere pronti a fare dei passi indietro nel caso il virus rialzasse la testa", aveva detto questa mattina ai microfoni de ‘L'Italia s'è desta' su Radio Cusano Campus. "La scuola è un ambiente sicuro, va reso sicuro anche tutto ciò che circonda la scuola. Una cosa è certa, non dobbiamo correre da questo punto di vista, l'unica cosa per cui dobbiamo correre è il vaccino quando arriverà".

Dai prefetti intanto è arrivato l'ok per la ripresa della didattica in presenza per le scuole superiori, almeno per il 50%, fino al 15 gennaio, data in cui scadrà il dpcm attualmente in vigore: "Le prefetture hanno adottato i documenti operativi all'esito dei lavori dei tavoli di coordinamento Scuola-trasporti istituiti in tutte le province in vista della ripresa, dal 7 gennaio, dell'attività didattica in presenza". Lo ha annunciato in una nota il Viminale, spiegando che "i prefetti hanno tenuto conto anche dell'ordinanza del ministro della Salute del 24 dicembre 2020 che limitatamente al periodo 7-15 gennaio riduce la presenza in classe al 50%".

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, ha espresso "grande soddisfazione per il risultato raggiunto" commentando il via libera alla riaperture di tutte le scuole il 7 gennaio. "In pochi giorni – ha spiegato – i tavoli guidati dai prefetti hanno permesso di elaborare misure specifiche, territorio per territorio, e subito operative. Un lavoro di squadra di cui andare fieri. Nell'unico interesse di studentesse e studenti".

"Saremo pronti per il 7 gennaio perché l'impegno di tutti è stato massimo e di questo ringrazio molto i prefetti, con cui abbiamo definito modelli organizzativi territoriali, in grado di coniugare la giusta flessibilità e l'ascolto delle esigenze locali. Grazie a questo coordinamento la scuola ripartirà più sicura con più mezzi del trasporto locale e una riorganizzazione degli orari. Chiuderla è stata tra le scelte più sofferte affrontate dal governo, il lavoro di tutti e la collaborazione istituzionale ci consentirà di riaprirla", ha scritto in una nota la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli.

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