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Scuola, presidi chiedono a Draghi mascherine FFP2: “Impossibile fare 8 mln di tamponi, meglio Dad”

Nel giorno in cui il governo si appresta a varare il nuovo pacchetto di misure per Natale i presidi chiedono al governo di fornire alle scuole di mascherine FFP2.
A cura di Annalisa Cangemi
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I contagi in classe preoccupano i presidi italiani. Nel giorno in cui il governo varerà un nuovo pacchetto di misure con il Consiglio dei ministri di questo pomeriggio, si fanno sentire i presidi italiani. Si è appena conclusa la cabina di regia a Palazzo Chigi, ma da quanto è emerso non ci sarebbero novità per il mondo della scuola. Lo scorso 15 dicembre è stato introdotto l'obbligo vaccinale per tutto il personale scolastico, e adesso ci sono 200 sindaci che chiedono il Green Pass obbligatorio per tutti gli studenti dalle medie alle elementari. 

Ma Mario Draghi non aveva lasciato spazio e a equivoci durante la conferenza stampa di fine anno di ieri: nessun allungamento delle vacanze per gli studenti, che rientreranno regolarmente a scuola a gennaio, sebbene i dati indichino un aumento dei contagi proprio tra i ragazzi: +96% ricoveri pediatrici per Covid secondo l'ultima rilevazione effettuata della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere.

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha ribadito oggi che la richiesta di fare entrare a scuola solo gli alunni vaccinati o tamponati è poco realizzabile: "Dovremo mettere in campo le risorse per tamponare tutti i bambini. Non è infatti possibile che questi costi ricadano sulle famiglie". Costa, con l'inizio delle vacanze scolastiche, ha detto che ci sarà un "lockdown naturale, 15 giorni in cui può cambiare lo scenario".

Mascherine FFP2 nelle scuole

Secondo il presidente dell'Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli "adottare mascherine FFP2 nelle scuole significa prevenire la diffusione del contagio con una misura concreta e verosimilmente realizzabile prima del rientro, il 7 o 10 gennaio. C'è tutto il tempo prima che si torni a scuola per far sì che la struttura commissariale distribuisca FFP2 in tutti gli istituti scolastici, è una cosa attuabile se ci si organizza. Mentre è illusorio ed inverosimile sperare che Figliuolo possa gestire 8mln di tamponi al giorno, cosa che tra l'altro intralcerebbe il sistema".

Il problema per Giannelli non è la gratuità dei test: "Fermo restando che non dobbiamo prendere a riferimento paesi che stanno peggio di noi, i tamponi rapidi salivari o nasali non sono molto affidabili. Lo sono i molecolari ma servirebbe un monitoraggio continuo per avere certezze che è difficile organizzare. Con tutta la buona volontà non si può accusare la struttura commissariale, sono operazioni non facilmente praticabili".

Vacanze prolungate a bimbi non vaccinati?

Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano, ha chiesto di valutare un prolungamento delle vacanze di Natale per i piccoli non vaccinati.

"Stiamo vivendo problemi di pandemia in un continuo rumore di fondo di pareri che dicono tutto e il contrario di tutto. Fermo restando che ognuno è libero di esprimerli, la parola definitiva va al Cts, l'autorità sanitaria preposta. L'esecutivo ha già espresso chiaramente la sua posizione. Se dovrà rivederla, lo farà con i soggetti competenti, dunque con il Comitato tecnico scientifico", ha commentato all'Adnkronos Antonello Giannelli.

"Le valutazioni sanitarie spettano agli organi competenti. Cioè al Cts – ha aggiunto Giannelli – La pandemia non può essere trasformata in un talk show continuo. Io vedo che il numero dei contagi cresce ovunque. Se sarà necessario tornare in dad, si farà. La Didattica a distanza è la scialuppa di salvataggio, se la nave sta effettivamente affondando. Nel frattempo a scuola non ci sono stati focolai, puntando su vaccini e mascherine la vita si può condurre più o meno normalmente". 

Anche l'ex ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli è contraria al prolungamento della pausa natalizia ai non vaccinati: "Non sono d'accordo. Non fare andare a scuola i ragazzi non vaccinati significa fargli un doppio danno, punirli due volte. I minori non vaccinati subiscono infatti le conseguenze di una scelta genitoriale condizionata dalla paura. Attenzione che non diventi un atto di egoismo e di messa in pericolo della salute dei propri figli".

"Ritengo che in questo momento per intensificare la campagna vaccinale si debba puntare su pediatri e genitori, parlando a madri e padri con chiarezza e nettezza sulla necessità di far vaccinare i propri figli – prosegue l'ex ministra dell'Istruzione, che nel corso del suo mandato ha lavorato alla costruzione di un obbligo vaccinale con l'ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin – Non si possono escludere dalla frequentazione delle lezioni in presenza gruppi di studenti non vaccinati, dal momento che l'obbligo non c'è e dal momento che l'Esecutivo ha scelto la strada dell'invito alla vaccinazione".

"Tra l'altro – rimarca – nella stragrande maggioranza dei casi i ragazzi vogliono farsi vaccinare; il coinvolgimento e l'insistenza devono essere mirati dunque a far comprendere ai genitori il rischio di esporre i propri figli ad ammalarsi. È necessario attuare una chiamata alla responsabilità dei genitori verso i figli; la questione non va risolta escludendo dalla frequenza da scuola i non vaccinati, perché l'interesse formativo dei ragazzi deve essere centrale per il Paese".

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