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Scuola, perché potrebbe restare la mascherina in classe: “Non si può tornare a normalità pre-Covid”

L’ipotesi di eliminare la mascherina a scuola per le classi in cui tutti gli alunni sono vaccinati è allo studio del governo, ma c’è chi si dice contrario a questa possibilità. Tra di loro c’è anche l’ex coordinatore del Cts, Agostino Miozzo: “La ragione ci dice che la situazione attuale non ci consente la normalità pre-Covid”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il ritorno a scuola senza mascherina per le classi in cui tutti gli studenti sono vaccinati sembra potersi concretizzare. Ma sul tema è arrivata una prima frenata, sia dai presidi che dagli esperti. Tra questi c’è anche Agostino Miozzo, ex coordinatore del Cts e consulente del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che in un’intervista al Corriere della Sera si dice molto scettico su questa possibilità: “Lo prendo come un auspicio, come la speranza che, se anche i giovani si vaccineranno, presto si tornerà alla normalità”. Le linee guida riguardanti l’utilizzo della mascherina nelle classi, comunque, non dovrebbero arrivare prima di fine mese. Il rientro a scuola, dunque, sarà basato sulle regole dell’anno scorso e un’eventuale variazione potrà essere valutata in un secondo momento.

La mascherina nelle classi di vaccinati

L’ipotesi di abolire le mascherine nelle classi in cui tutti gli studenti sono vaccinati è allo studio, ma i contrari sono già tanti. Miozzo spiega le sue perplessità: “Sono disorientato da questo annuncio che risente certamente dell’ottimismo della volontà ma non del sano pessimismo della ragione. La ragione ci dice che la situazione attuale non ci consente la normalità pre-Covid. Per tanti motivi anche indipendenti dal mondo della scuola”. L’ex membro del Cts prosegue: “Oggi abbiamo ancora circa 50 morti al giorno (oltre 350 alla settimana) e circa 5mila contagi, come si fa a dire che la pandemia non è più un problema? Non siamo ancora fuori dal rischio con le nuove varianti che hanno effetti molto più forti del virus dell’inizio della pandemia”.

Scuola, ipotesi obbligo vaccinale per studenti

Questo non vuol dire che la situazione sia peggiore di un anno fa, quando si tornava in classe forse con più ottimismo: “La situazione è molto migliore, ma impone il rispetto delle regole”. Anche perché – prosegue – “nelle scuole non si è fatto abbastanza per sanare i vecchi mali come le classi pollaio. E in tutto questo si è reso anche il distanziamento di un metro opzionale. Un’interpretazione che non ha alla sua base un’evidenza scientifica. Il metro di distanza è un mantra che resiste. Dire che può tornare il compagno di banco è un’affermazione romantica ma pericolosa”. Infine una considerazione sul vaccino obbligatorio per gli studenti, ipotesi a cui Miozzo si dice “tendenzialmente” favorevole: “Sì, come è già per gli altri vaccini dei bambini. Se sarà necessario, si farà. Da uomo della protezione civile, quando penso a questa emergenza, quella del Covid, credo abbia un potenziale di crescita nella società. E questo vale soprattutto per la scuola: la pandemia è l’occasione per trovare risposta agli annosi problemi che la riguardano, non di tornare indietro come se nulla fosse stato”.

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