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Covid 19

Scuola, niente tamponi gratis per gli insegnanti no vax: “Gratuiti solo per chi non può vaccinarsi”

Il tampone sarà gratuito solamente per gli insegnanti che non si possono vaccinare per motivi di salute, non per chi ha scelto di non ricevere il vaccino. A chiarirlo è il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in un’intervista nella quale ribadisce che l’obiettivo è solamente quello di tutelare i fragili e non aiutare i no vax.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, chiude le polemiche sui tamponi gratis per gli insegnanti che non si vogliono vaccinare. In un’intervista al Messaggero, Bianchi chiarisce che “non ci saranno tamponi gratis ai no vax, andremo incontro solo a chi non può vaccinarsi per motivi di salute”. “Tuteliamo i fragili, questo sì – spiega Bianchi – ma chi può vaccinarsi deve farlo: il vaccino è l'arma che abbiamo per uscire da questa pandemia e il green pass è uno strumento importantissimo di tutela della salute di tutti. Su questo non facciamo passi indietro”.

Il Ministro dell’Istruzione assicura: “A settembre si torna in presenza. Il governo sta lavorando da mesi per questo obiettivo, stiamo attivando un piano per le classi numerose, con oltre 400 milioni a disposizione fra edilizia scolastica e misure per dare più personale per il rafforzamento delle competenze”. Bianchi risponde anche alle perplessità di chi teme una riapertura della scuola con gli stessi problemi registrati già un anno fa: “Dall'inizio del mandato di questo governo abbiamo investito 2 miliardi di euro per il rientro in sicurezza. Abbiamo messo già 300 milioni di euro nel primo decreto sostegni, cui si aggiungono le risorse stanziate con il sostegni-bis: 410 milioni dati direttamente alle scuole per affrontare l'emergenza sanitaria, 500 milioni per il trasporto scolastico, 400 milioni per assumere insegnanti e personale per il potenziamento delle competenze e altre risorse, 270 milioni, che andranno agli enti locali per interventi di edilizia leggera o per noleggiare spazi sostitutivi per la didattica”.

La didattica a distanza, spiega ancora il ministro, “è stata lo strumento a disposizione dei nostri insegnanti per restare in collegamento con studentesse e studenti nei momenti più gravi della pandemia. Certamente ha acuito difficoltà e disuguaglianze già presenti nel nostro sistema scolastico, ma l'eredità che lascia è comunque un patrimonio di esperienze, anche innovative, che non dobbiamo cancellare”. Il ministro chiude con un appello ai docenti che non si sono ancora vaccinati: “Vacciniamoci tutti, è un gesto di solidarietà e responsabilità su cui oggi si misura l'unità del Paese”.

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