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Scuola, nelle classi con il 20% di stranieri arriva il nuovo docente di italiano: il piano di Valditara

Nelle classi con almeno il 20% di alunni che non hanno un livello adeguato di conoscenza della lingua italiana, arriva un nuovo docente dedicato all’insegnamento dell’italiano per stranieri. La novità del ministero dell’Istruzione scatterà dal prossimo anno scolastico, 2024/2025.
A cura di Annalisa Cangemi
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È pronto il piano del ministro dell'Istruzione Valditara per aiutare gli studenti stranieri. Un prof di italiano dedicato e corsi di potenziamento pomeridiano, in quelle classi in cui c'è almeno il 20% di alunni stranieri che hanno difficoltà con la lingua italiana.

La notizia è stata pubblicata sul Messaggero, secondo cui la proposta sarà probabilmente inserita nel decreto con le misure urgenti per il regolare avvio dell'anno scolastico 2024/2025, un decreto che dovrebbe andare in conversione nelle prossime settimane, prima della pausa estiva del Parlamento.

A chi sarà rivolto il nuovo docente di italiano? Questa figura verrà inserita nelle classi per occuparsi di ragazzi stranieri che si iscrivono per la prima volta al sistema di istruzione nazionale, e che dimostrano di non avere un livello di conoscenza adeguato della lingua italiana. In una classe media di 25 alunni, per esempio, gli stranieri che non hanno una conoscenza di base dell'italiano devono essere almeno 5. A quel punto scatterà il supporto del nuovo docente. Quindi, per individuare le classi con il 20% di alunni con queste caratteristiche sarà necessario procedere con la verifica delle competenze in ingresso in lingua italiana, secondo il Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue.

Per fare queste verifiche, le singole scuole potranno stipulare accordi con i Cpia, Centro provinciali per l'istruzione degli adulti. Un percorso necessario, scrive il Messaggero, per procedere poi alla stesura del piano di studi dedicato al ragazzo straniero. Gli istituti dovranno infatti predisporre i Piani didattici personalizzati ai singoli studenti, per garantire loro l'inserimento scolastico. Per raggiungere questo obiettivo, dal prossimo settembre, le scuole potranno avviare attività di potenziamento didattico in orario extracurricolare, anche pomeridiano: la partecipazione a questo tipo di attività, specifica il Messaggero, sarà riservata alle scuole che registrano tassi di presenza di alunni stranieri pari o superiore al 20% del totale.

Nei mesi scorsi si era già parlato di possibili soluzioni messe in campo dal ministero, per intervenire nelle classi in cui è presente un alto numero di stranieri. E le polemiche non erano mancate. Giuseppe Valditara infatti, sulla scia di Matteo Salvini, aveva parlato della possibilità di fissare un tetto per gli alunni stranieri in ogni aula, un modo per garantire che in ogni classe vi sia una maggioranza di alunni italiani.

Una discussione nata dopo la vicenda della scuola Pioltello, che aveva deciso di concedere un giorno di vacanza aggiuntivo, per permettere ai ragazzi musulmani di celebrare la ricorrenza. Per il vicepremier leghista Salvini, contrario al giorno di stop in più, sarebbe stato preferibile fissare un tetto di alunni stranieri in ogni classe, "per tutela loro e per tutela di tutti i bambini. Se hai tanti bambini che parlano lingue diverse e non parlano italiano è un caos per tutti. Un 20 per cento di bambini stranieri in una classe è anche stimolante perché conosci lingue, culture e musiche. Ma quando gli italiani sono loro il 20 per cento di bimbi in classe, come fa una maestra a spiegare?".

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