Scuola, Miozzo: “Impossibile fare test tutti i lunedì a 8 mln di ragazzi, ma dobbiamo riaprire”
Il consulente del ministro dell'Istruzione Agostino Miozzo è stato sentito questa mattina su Rai Radio 1 per discutere della questione della riapertura delle scuole in zona rossa, dopo Pasqua. Ma le scuole sono sicure? "La comunità scientifica si è divisa, ma c'è un aspetto fondamentale: non c'è nessun ambito territoriale nel mondo che possa essere considerato a rischio zero. Quando un ragazzo entra in un edificio scolastico è tutelato. Altra cosa è il movimento di 8 milioni di studenti che partono da casa e arrivano a scuola, si fermano fuori per recuperare socialità. Se sui trasporti non si sono trovate soluzioni per evitare il rischio, la scuola, intensa in senso lato, per certi aspetti è una fonte di contagio".
"I prefetti in tutta Italia a dicembre hanno dato a dicembre delle buone indicazioni per ricondurre a un rischio accettabile la scuola. Poi noi teniamo le scuole chiuse ma consentiamo le attività sportive, come avviene a Roma, che è in zona rossa. Dobbiamo convivere con il rischio, non possiamo tenere chiuse le scuole".
L'ipotesi di effettuare test di massa a studenti e insegnanti prima dell'eventuale ritorno in classe è di difficile attuazione, soprattutto se si pensa che la popolazione studentesca conta 8 milioni di individui. "Il cosiddetto piano Miozzo è una fantastica definizione. Ho semplicemente raccontato al ministro Bianchi l'esperimento della Provincia di Bolzano, che prevede screening di massa. Gli inglesi danno indicazioni di questo tipo, ascoltando le raccomandazioni della rivista scientifica Lancet. Non sto proponendo di fare tamponi tutte le settimane come è stato scritto, non mi è mai passato per la testa di proporre tutti i lunedì mattina 8 milioni di test, sarebbe surreale. L'obiettivo però è cercare di riaprire il più possibile dopo Pasqua, come ha detto Draghi. Si valuterà poi se si tratta di fare campioni, transfer, campionare in zone particolarmente a rischio. Il commissario Figliuolo è disponibile a studiare ipotesi del genere. Lancet addirittura propone due test a settimana. Ma dobbiamo immaginare la movimentazione dei ragazzi nel modo migliore possibile, riducendo i rischi".
"I ragazzi che faranno la maturità quest'anno sono andati a scuola pochissimo negli ultimi due anni. Il disagio psicologico è devastante. I reparti di neuropsichiatria infantile sono strapieni", ha aggiunto Miozzo.
Il sottosegretario alla Salute Sileri è ottimista, e sostiene che anche in zona rossa le scuole possono riaprire, dall'infanzia alle medie. Secondo Sileri tra fine aprile e primi di maggio si potrà tornare a una progressiva normalità: "Le riaperture sicuramente sono all'ordine del giorno, quelle delle scuole in primis e poi anche le altre", ha detto ad Agora' su Rai 3. "Non è una situazione come lo scorso anno o come a novembre scorso, perché oggi abbiamo il vaccino" ha sottolineato.
Ma la ministra per il Sud Carfagna frena sulle riaperture dopo Pasqua: "La scelta è politica, ma non si può ignorare una catastrofe sanitaria di queste dimensioni, che ha conseguenze drammatiche dal punto di vista economico e sociale. Credo sia ancora prematuro parlare di riaperture, bisognerà vedere come evolve la curva dei contagi nei prossimi giorni. Posso dire, il presidente Draghi lo ha detto chiaramente ieri, che la priorità sarà riaprire le scuole, la chiusura sta provocando gravissimi danni alle famiglie e ai ragazzi, specie al Sud", ha detto ieri sera a Porta a Porta su Rai Uno. "È importantissimo far decollare il piano vaccinale", aggiunge.