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Scuola, Lopalco ad Azzolina: “Giusto chiuderla perché aumentano i casi nella fascia 6-18 anni”

L’epidemiologo e assessore alla Salute in Puglia Lopalco appoggia la decisione del presidente della Regione Emiliano di chiudere tutte le scuole da domani, e scrive alla ministra Azzolina: “Decisione sofferta ma necessaria, affonda le sue motivazioni in questioni sia di carattere epidemiologico che pragmatico che vanno tutte nella direzione urgente di mitigare l’impatto della pandemia”.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'epidemiologo Pier Luigi Lopalco rivolge un appello sui social alla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, spiegando che la chiusura delle scuole in Puglia da domani è necessaria, perché da quando gli studenti sono tornati in classe si è registrato un aumento dei casi.

"Onorevole Ministro Azzolina, la decisione presa dalla Regione Puglia di interrompere momentaneamente la didattica in presenza nelle scuole, sofferta quanto necessaria, affonda le sue motivazioni in questioni sia di carattere epidemiologico che pragmatico che vanno tutte nella direzione urgente di mitigare l'impatto della pandemia", ha scritto l'esperto, che è anche assessore alle Politiche della Salute e al Welfare della Regione Puglia.

Lopalco appoggia quindi lordinanza del governatore dem Michele Emiliano, che muovendosi all'interno della cornice fissata dai dpcm del governo, ha scelto in autonomia di varare una misura più restrittiva in Puglia, interrompendo le lezioni in presenza. "I contagi nella nostra regione hanno intrapreso un ritmo di crescita esponenziale estremamente preoccupante. Il numero di casi riportati nelle scuole, apparentemente, rispecchia la fotografia della distribuzione del virus nella popolazione esterna".

"In realtà – continua – da quando è partita la attività didattica ad oggi sono stati segnalati 1121 casi di positività fra la popolazione di età 6-18 anni, corrispondenti all'11% dei casi totali. Questa percentuale era del 6% nella settimana dal 17 al 22 settembre e dell'8% nella prima settimana di apertura della scuola. L'aumento della proporzione di casi in quella fascia di età è dunque sicuramente contemporaneo alla riapertura della scuola nella nostra Regione".

"Questo fenomeno non deve sorprendere – si legge – essendo la scuola un aggregatore sociale, a prescindere se il contagio avvenga nelle aule o al di fuori di esse, rappresenta comunque un fattore facilitante per la diffusione del virus. Quando in una epidemia come questa si osserva una curva in crescita, non ci si può permettere il rischio che tale crescita diventi incontrollabile. Bisogna intervenire precocemente con misure tempestive. Più tempestive sono le misure, minore potrebbe essere la durata delle stesse. È per questo motivo che noi monitoreremo la situazione costantemente e rivedremo la misura settimanalmente. Accanto a queste considerazioni di natura epidemiologica vi sono anche considerazioni di ordine pragmatico circa quello che ha rappresentato l'attività scolastica in termini di impatto sul servizio sanitario".

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