Scuola, le richieste dei sindaci al governo: “Risorse per famiglie con figli e stretta su movida”
Per i comuni uno dei problemi essenziali da risolvere in queste settimane sarà quello della scuola. La possibile chiusura di molti istituti, con la conseguente didattica a distanza, pone i genitori di tanti bambini di fronte a un problema per la gestione dei figli. Non solo, perché secondo i sindaci non è sufficiente chiudere le scuole per evitare l’aumento dei contagi tra i più giovani. A spiegarlo è Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Associazione comuni, l’Anci: “Ho posto nuovamente al governo e al ministero dell'Interno il tema dei controlli sugli assembramenti su strade o piazze da parte delle forze dell'ordine: far sì che si accetti l'interruzione delle lezioni in presenza diventa più complicato se ogni sera ci sono centinaia di ragazzi in giro nei luoghi della movida”. Ciò che chiedono i comuni, quindi, è una stretta sulla movida che vada di pari passo con la chiusura delle scuole.
Dopo il confronto con il governo, Decaro riassume quanto emerso sull’emergenza Coronavirus e sulla situazione epidemiologica del Paese: “Il governo ci ha comunicato che siamo davanti a una risalita dei contagi con l'incidenza delle varianti anche su fasce di età più basse. Due condizioni che impongono di valutare la chiusura, da parte delle regioni, delle scuole, a determinate condizioni. Nel confronto con il governo e le regioni abbiamo formulato due richieste: parametri chiari sulle condizioni che fanno scattare il provvedimento di chiusura e risorse per le famiglie che hanno bisogno di aiuto nella gestione dei figli”.
Ciò che chiedono i sindaci è di dare una mano alle famiglie che vengono inevitabilmente penalizzate dalla chiusura delle scuole: “Siamo consapevoli che sia fondamentale salvaguardare la salute, anche con provvedimenti duri, ma non si possono lasciare i cittadini sospesi, privi di certezze e di mezzi per far fronte alle restrizioni”. Una richiesta che va insieme a quella di una stretta sulla movida, con maggiori controlli contro gli assembramenti: il messaggio è che la fine delle lezioni di presenza non può essere giustificata se si lasciano i più giovani liberi di riunirsi al di fuori degli istituti in qualsiasi momento.