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Scuola, le incognite del rientro in classe a settembre: dai vaccini al distanziamento

In vista del ritorno a scuola di settembre le incognite restano ancora molte: l’auspicio del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è quello di un rientro in classe in presenza per tutti, ma l’ipotesi di abbandonare distanziamento e mascherine sembra remota. Tra le incognite per il nuovo anno scolastico ci sono anche le vaccinazioni di studenti e docenti così come il problema delle cattedre vuote.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dai vaccini al distanziamento, dalle mascherine alle cattedre vuote, il rientro a scuola a settembre è circondato da incognite. Un film in parte già visto lo scorso anno, con il ritorno in classe solo parziale e tante misure restrittive per gli studenti. L’obiettivo del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è quello di non rivedere quel film anche con l’inizio del nuovo anno scolastico, ma un ritorno alla normalità a settembre è tutt’altro che semplice. Bianchi vorrebbe un rientro in presenza almeno per la maggior parte degli studenti, se non per tutti. Difficile, comunque, rinunciare al distanziamento e alla necessità di indossare la mascherina in classe. Tanto che il Comitato tecnico-scientifico ha chiesto di rientrare a scuola con le stesse misure previste per lo scorso anno, soprattutto in considerazione del fatto che molti studenti non saranno vaccinati e che anche parte del personale scolastico non sarà immunizzato. Vediamo quali sono tutte le incognite principali per il rientro in classe a settembre.

Scuola, le vaccinazioni per studenti e personale

Il primo punto da affrontare in vista della riapertura delle scuole è quello delle vaccinazioni. Per gli studenti la campagna è partita in quasi tutte le Regioni e l’obiettivo del governo è arrivare all’inizio delle lezioni avendo somministrato una dose ad almeno il 70-80% dei giovanissimi con più di 12 anni. L’adesione degli studenti, però, è un’incognita. Così come lo è la vaccinazione del personale scolastico che non ha ancora ricevuto la prima dose: si tratta del 15% del totale, oltre 220mila persone. Va comunque sottolineata una grandissima differenza tra le varie Regioni: si passa dal 43% di non vaccinati nel personale scolastico in Sicilia al meno dell’1% di Campania, Friuli-Venezia Giulia e Lazio. Difficile, comunque, pensare a un obbligo vaccinale, come sottolineato anche dal ministro Bianchi, che punta maggiormente su un’opera di convincimento attraverso una chiamata alla responsabilità di docenti e personale.

Il ritorno in classe: gli spazi, il distanziamento e le mascherine

Per il rientro a scuola è fondamentale evitare le classi pollaio, considerando che le regole che certamente andranno rispettare saranno quelle sul distanziamento e sull’utilizzo della mascherina. In aula servono comunque spazi larghi, oltre che ingressi ancora scaglionati, nella speranza di poter evitare una riduzione delle lezioni in presenza o, comunque, del numero di alunni presenti in contemporanea. Finora le scuole sono state aiutate dall’organico Covid, confermato fino al 31 dicembre dal decreto Sostegni bis. Il problema dell’affollamento non riguarda, inoltre, solo le classi, ma anche i mezzi di trasporto, indispensabili per arrivare a scuola e luoghi in cui il rischio di assembramenti è inevitabile.

Le cattedre vuote per il rientro a settembre

L’altra questione da affrontare è quella delle cattedre vuote, un tema – anche questo – già sentito e risentito più volte negli anni. Solo per quanto riguarda l’organico stabile si stima che siano circa 112mila. E anche se il decreto Sostegni bis ha allargato la platea dei precari da stabilizzare, resta il rischio concreto che tantissime cattedre rimangano ugualmente vuote, rendendo necessario il ricorso ai supplenti. Secondo i sindacati potrebbero essere addirittura 200mila le cattedre precarie all’inizio del nuovo anno scolastico.

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