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Scuola, la proposta dei sindacati: “Non più di 10 studenti nelle classi da settembre”

Giovedì 7 maggio è previsto un incontro tra i sindacati e la ministra Lucia Azzolina sulla riapertura in sicurezza delle scuole a settembre. Ma nel frattempo le parti sociali chiedono che venga nominato un commissario straordinario: “Una persona competente che possa decidere”. E infine sottolineano: “Per ripartire in sicurezza a settembre nelle aule non ci potranno essere più di 10/13 alunni”.
A cura di Annalisa Girardi
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Ministero dell'Istruzione e sindacati lavorano per la riapertura delle scuole a settembre. Ma i nodi da sciogliere rimangono diversi: e intanto le parti sociali insistono perché a partire dall'autunno nelle aule ci sia un massimo di 10/13 studenti alla volta, in modo da garantire sempre un metro di distanza tra gli alunni. Una richiesta che potrebbe essere ben accolta dal ministero, dal momento che la stessa ministra Lucia Azzolina aveva già avanzato nei giorni scorsi un'ipotesi per la quale le classi andrebbero divise in due gruppi che presenzierebbero in modo alternato alle lezioni. In altre parole, ogni gruppo sarebbe in classe per metà settimana e per l'altra metà assisterebbe alle lezioni da casa. Un modo per ridurre i rischi di contagio mantenendo sempre all'interno delle aule le distanze di sicurezza.

Non è tutto: i sindacati spingono anche affinché venga nominato un commissario straordinario: "Serve una persona super partes, fuori da ideologie e dall'ambito ministeriale che possa compiere delle scelte, una persona competente che possa decidere". E che dovrà anche occuparsi di trovare le risorse necessarie per ripartire in sicurezza. I sindacati calcolano che almeno 3 miliardi di euro servano per riuscire a sdoppiare le classi nelle scuole primarie e dell'infanzia; altri 2 miliardi e mezzo, poi, dovrebbero essere stanziati per coprire gli organici per le scuole di secondo grado.

A questi 5 miliardi e mezzo vanno aggiunti, sottolineano le parti sociali, altri 5 milioni di euro per comprare guanti monouso e mascherine. Infine, 6 miliardi andrebbero messi a disposizione delle opere di ristrutturazione nelle scuole. Tenendo presenti queste cifre, il ritorno a scuola verrebbe a costare 5 milioni e 600 mila euro al giorno. "Basta con questo mercato delle riaperture che possono avvenire solo in sicurezza: la scuola può ripartire ma solo garantendo la sicurezza dei docenti, personale Ata e dei ragazzi", ha concluso la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, in videoconferenza prima dell'incontro tra sindacati e la ministra Azzolina previsto per giovedì 7 maggio.

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