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Scuola, in arrivo nuove regole sulla quarantena: solo tra contatti stretti e più breve per vaccinati

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha anticipato che il governo è a lavoro per “contenere le quarantene, in particolare per chi è vaccinato”. L’obiettivo sarebbe individuare regole comuni per tutti e limitare la quarantena ai soli contatti stretti dello studente risultato positivo, evitando l’isolamento dell’intera classe.
A cura di Giuseppe Pastore
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A scuola la gestione dei casi positivi al Covid potrebbe cambiare a breve con quarantene ridotte e limitate ai soli contatti stretti dello studente risultato positivo. Su sollecitazione delle Regioni e dei presidi, infatti, il governo sarebbe già a lavoro per rendere più omogenee le regole sull'isolamento: "Si sta andando verso un contenimento delle quarantene, in particolare per chi è vaccinato", ha fatto sapere il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi nel corso della conferenza stampa sull'esito della prima riunione della cabina di regia sul Pnrr. Attualmente, nel caso in cui si verifichi un contagio tra gli studenti, viene disposta per l'intera classe una quarantena di 7 giorni per i ragazzi già vaccinati e di 10 per quelli non ancora vaccinati. L'obiettivo dell'esecutivo, dunque, sarebbe quello di ridurre le quarantene considerando che, a differenza del passato, ci sono molti studenti immunizzati, ma soprattutto di fissare regole uniche per tutti.

A scuola quarantene più brevi e solo per i contatti stretti

In queste prime settimane di scuola ci sono state situazioni a macchia di leopardo con Regioni e Asl ad intervenire diversamente sui singoli focolai. "Dobbiamo rivedere la questione legata alla quarantena", ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, intervenendo nel programma Radio Anch'io di Rai Radio 1. Costa ha anche anticipato che la soluzione al vaglio del governo sarebbe quella di "non far scattare più la quarantena per tutta la classe di fronte a un caso positivo, ma solo per gli studenti che sono stati a più stretto contatto con il positivo". E a questo si aggiungerebbe la possibilità di ridurre il periodo di isolamento, anche se ci sarebbe qualche Regione favorevole ad abolire completamente la quarantena per i vaccinati. Il tutto sarà discusso, molto probabilmente nei prossimi giorni, in un tavolo tecnico con l'Istituto superiore di Sanità e i ministeri della Salute e dell'Istruzione. In ogni caso, sarà necessario tenere conto che gli under 12 sono ancora esclusi dalla campagna vaccinale e per questo le scelte potrebbero essere diverse a seconda dell'ordine e del grado della scuola.

Gli investimenti previsti su scuola e didattica

Sul fronte scuola, il ministro Patrizio Bianchi ha anche annunciato che entro novembre il governo elaborerà bandi destinati al mondo della scuola. Più nel dettaglio, il titolare dell'Istruzione ha detto che il governo sarebbe pronto ad investire "tre miliardi su asili nido e scuole dell'infanzia, 400 milioni per le mense scolastiche, 300 milioni per le palestre scolastiche, 800 milioni per nuove scuole e 500 milioni per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio scolastico esistente". Si tratta di interventi che ammonterebbero ad un totale di 5 miliardi di euro, per cui l'esecutivo dice che "già a novembre siamo in condizione di mettere a bando i primi interventi concreti". Per questo, sarà necessario sostenere i Comuni che saranno gli attuatori degli interventi in programma: "Abbiamo approntato insieme con la Cassa Depositi e Prestiti un piano per il sostegno dei Comuni – ha detto Bianchi – che, soprattutto per quanto riguarda gli asili nido, saranno gli interpreti".

Ma gli investimenti sul mondo della scuola andrebbero oltre i 5 miliardi disponibili per i bandi di novembre e comprenderebbero due macro direttrici che dovrebbero orientare i prossimi interventi del governo. Il ministro Bianchi, infatti, ha spiegato che saranno impegnati circa 13 miliardi di euro per migliorare le strutture e gli ambienti didattici e altri 5,4 miliardi per implementare "i contenuti della nuova didattica". Le priorità del ministero, infatti, sono "un piano di estensione del tempo pieno, la riduzione dei divari territoriali, la riforma degli Its, la didattica digitale integrata e la formazione digitale di tutto il personale, insieme alle nuove competenze e ai nuovi linguaggi". Particolare attenzione sarà rivolta agli asili nido, alle palestre e alle mense scolastiche "fondamentali – ha spiegato il ministro – per passare a un effettivo regime di tempo pieno in tutto il Paese".

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