Scuola, il ministro Valditara spiega cosa vuole fare il governo Meloni per valorizzare il merito
Il ministro dell'Istruzione e del Merito Valditara ha risposto a un'interrogazione presentata dal deputato leghista Sasso durante il Question Time alla Camera. L'interrogazione verteva sulla valorizzazione del "merito" nell'ambito della comunità scolastica, e sul significato di questo concetto.
"Sono particolarmente grato all'onorevole Sasso per il quesito posto, perché mi offre la possibilità di illustrare le motivazioni che hanno spinto il governo a fare delle politiche di promozione del merito uno dei suoi tratti caratterizzanti, tanto da voler incidere sulla denominazione e sulle stesse funzioni del ministero di cui mi onoro di avere la responsabilità. Il merito è un valore fondante della nostra Costituzione, esso infatti è connaturato all'esigenza primaria di assicurare l'eguaglianza sostanziale dei cittadini, ed è chiaramente affermato dall'articolo 34 della Costituzione, con particolare riferimento all'istruzione. È compito della scuola individuare, valorizzare e far emergere i talenti e le capacità di ogni studente e ogni studentessa, indipendentemente dalle proprie condizioni di partenza, affinché ciascuno possa perseguire il pieno sviluppo della persona umana. Ed è da questa consapevolezza che nasce la sfida del merito che dà sostanza alla parola istruzione".
"I dati sulla dispersione sono preoccupanti e gravi, sono, ancora, i divari di apprendimento tra i territori. Occorre una più incisiva personalizzazione e flessibilità dei piani di studi, che consenta di coltivare le potenzialità di tutti, sostenendo i più fragili e alimentando le capacità dei più bravi, anche se privi mezzi", ha proseguito il titolare di Viale Trastevere.
"Serve un sistema di orientamento efficace che fornisca alle famiglie e agli studenti informazioni necessarie per effettuare scelte consapevoli. Voglio rimarcare l'importanza di due misure del Pnrr: la riforma del sistema di orientamento e gli investimenti per il contrasto della dispersione scolastica e dell'abbandono scolastico, di promozione del successo educativo e dell'inclusione sociale. È necessario che tali misure per poter realizzare obiettivi concreti prevedano interventi mirati alle realtà territoriali e personalizzati sui bisogni degli studenti".
"È indispensabile tornare a sottolineare l'autorevolezza della figura del docente, riconoscendo anche economicamente il suo impegno. In tal senso abbiamo voluto dare subito un chiaro segnale sul tema delle retribuzioni. Siamo riusciti a mantenere l'impegno che avevo preso con i sindacati di portare l'approvazione del contratto nel corso dell'ultimo consiglio dei ministri per sbloccare entro Natale gli arretrati, che ammonteranno a una voce media di oltre 2mila euro per dipendente, e conseguire gli aumenti di stipendio che ammonteranno a regime a una voce media di 124 euro in più a mensilità. Come già ho avuto modo di dire non c'è merito senza dignità. È solo un primo passo di un percorso per la realizzazione di quella grande alleanza per la scuola e per il merito che stiamo costruendo attraverso l'ascolto e il confronto costruttivo con i protagonisti del mondo della scuola e con gli altri interlocutori istituzionali. Il dialogo è stato il principio cardine su cui ho impostato da subito la mia azione, con l'obbiettivo di far tornare la scuola un vero ascensore sociale che non lasci indietro nessuno".
Il deputato ed ex sottosegretario all'Istruzione Sasso ha replicato così: "Grazie presidente, ministro Valditara sono soddisfatto della sua risposta, così come lo saranno un po' i docenti e il personale Ata, che finalmente hanno avuto il rinnovo del contratto e che avranno da subito in busta paga a dicembre l'aumento di stipendio e circa 2mila euro in più. Tutto questo grazie alla Lega e al governo di centrodestra. Per anni è stato difficile nella nostra scuola è stato difficile parlare di merito, 6 politico, tutti uguali, tutti i promossi. Una vera e propria deriva progressista che ha penalizzato il merito, derubricandolo a peccato, contro l'ideologia dell'uguaglianza, uguali a tutti i costi. La Lega sarà al suo fianco in questa battaglia per il merito, e lo faremo per gli studenti che appartengono alle fasce più deboli".
"A che serve la scuola come ascensore sociale – si è domandato Sasso – se parto da zero e devo rimanere a zero, altrimenti qualcuno si sente escluso e discriminato. L'uguaglianza e la parità devono esserci nelle condizioni di partenza non in quelle di arrivo. Se sono un figlio di operaio, mi impegno e mi sacrifico, merito di arrivare più in alto. Superiamo questo sistema che anestetizza i nostri giovani, investiamo su chi ha voglia di crescere. Basta con l'ipocrisia della deriva progressista che ci vorrebbe tutti uguali, livellandoci verso il basso".