Scuola: il ministro Bianchi vuole tornare in presenza “prima possibile”, ma non c’è ancora una data
Il ritorno a scuola in presenza è una priorità per il governo Draghi. Lo continua a ripetere in ogni occasione il ministro Bianchi, ma di concreto, al momento, non c'è granché. Anzi. La scelta è stata netta finora, da quando si è insediato il nuovo esecutivo, complice anche la rapida risalita dei contagi da Covid-19 e l'esplosione della terza ondata della pandemia. Il governo ha deciso di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado in zona rossa, ma anche di stabilire il criterio dei 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti per mandare tutti gli studenti in didattica a distanza. Insomma, la scuola è certamente una priorità, ma come ogni cosa tutto dipenderà dall'andamento dei contagi e dai risultati che raccoglieranno le misure restrittive messe in campo nelle ultime settimane.
Perché è possibile il ritorno in presenza a scuola dopo Pasqua
La promessa del ministro Bianchi è che la scuola tornerà in presenza "prima possibile", ma questo tempo non è mai stato realmente quantificato. Al momento la maggior parte delle Regioni sono finite in zona rossa, con l'altra metà in arancione, e la didattica a distanza è scattata per otto studenti su dieci. Durante la chiusura, che durerà realisticamente almeno fino a Pasqua per la maggior parte delle scuole italiane, al ministero dell'Istruzione si sta parlando di come approcciare alla prossima fase, per far sì che quando si tornerà in presenza – stavolta – si possa finire l'anno scolastico senza ulteriori stop. La data cerchiata in rosso è quella del 7 aprile, quando la stretta voluta per Pasqua dal governo Draghi terminerà, ma fino ad allora potrebbero cambiare diverse cose, soprattutto per quanto riguarda la curva dei contagi e le nuove misure restrittive.
La maturità sarà un "esame vero", dice il ministro Bianchi
Il ministro dell'Istruzione l'ha ripetuto più volte: la maturità sarà un esame vero, "non all'acqua di rose né di emergenza", gli studenti "avranno modo di testimoniare come sono cresciuti come persone in questo ciclo di studi". In questo senso, riaprire le scuole in sicurezza vuol dire anche puntare ad arrivare all'esame di Stato senza ulteriori interruzioni. Bianchi ha firmato un'ordinanza alcune settimane fa, in cui viene descritta la procedura di svolgimento della maturità 2021: si inizierà con un elaborato portato dagli studenti e strutturato sulle materie di indirizzo, poi ci sarà un lungo colloquio orale, di circa un'ora. Si inizia ufficialmente il 16 giugno alle 8:30, ovviamente in presenza.
Scuole aperte anche a luglio e agosto: le ipotesi
Hanno fatto molto discutere le indiscrezioni sull'ultima ipotesi al vaglio del ministero dell'Istruzione: tenere le scuole aperte anche a luglio e agosto. Il piano di Bianchi consiste nel creare un "ponte", concetto espresso da lui stesso in audizione al Senato, tra questo anno scolastico e il prossimo. Ma attenzione: tenere le scuole aperte l'estate non comporta nessun obbligo. Infatti il ministro ha già spiegato che l'anno scolastico finirà a metà giugno, e che non servirebbe a nulla allungarlo fino alla fine del mese. Il "ponte", invece, consisterebbe nell'aprire le scuole a corsi e laboratori estivi e facoltativi, per mettere al primo posto la socialità a cui gli studenti hanno rinunciato nell'ultimo anno, passato principalmente in didattica a distanza.