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Scuola, il ministero prepara concorsi annuali per i docenti precari

Ieri al ministero dell’Istruzione e del Merito l’incontro con i sindacati: si è parlato dei nuovi concorsi per gli insegnanti, che si svolgeranno tutti gli anni e avranno un occhio di riguardo per i precari storici.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Concorsi annuali per la scuola, con i precari storici che hanno diritto a una corsia preferenziale. Il piano del ministero dell'Istruzione e del Merito è, in sostanza, questo qui. È stato illustrato ieri ai sindacati, durante un incontro con il capo di gabinetto del ministro Valditara, che ha poi ascoltato le osservazioni delle sigle che rappresentano gli insegnanti. L'obiettivo è intervenire immediatamente sulla fase transitoria che traghetterà il sistema alla riforma prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che stabilisce una nuova formula per il reclutamento. Una tutela particolare, in questo momento, verrà rivolta a chi da anni sta aspettando di uscire dal tunnel del precariato.

Tra marzo e aprile, infatti, ci dovrebbe essere un concorso dedicato ai docenti con almeno tre anni di servizio e in possesso dei 24 Cfu necessari. L'anno prossimo, invece, sarebbe previsto un ulteriore concorso con la soglia minima dei 30 Cfu, per avvicinarsi gradualmente ai 60 richiesti dalla riforma del reclutamento varata dall'ex ministro Bianchi. Insomma, si procederà con bandi annuali. Almeno per ora. In ogni caso è necessario un aggiustamento da parte del ministero, visto il boom di precari che si è registrato quest'anno: circa 217mila in tutta Italia.

I sindacati, intanto, chiedono di eliminare il precariato storico e ristrutturare l’impianto dei concorsi. "Obiettivo prioritario è stabilizzare il maggior numero possibile di docenti precari, e per centrarlo – spiega Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti – proponiamo di mantenere in vigore il doppio canale di reclutamento con assunzioni da Gps di prima fascia non soltanto per le cattedre di sostegno, ma anche per i posti comuni".

"Condizione imprescindibile per rendere più fluide le procedure concorsuali – continua Di Meglio – è esonerare dall’insegnamento i docenti che fanno parte delle commissioni e retribuirli in maniera adeguata".

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