Scuola, il Comitato tecnico-scientifico assicura: “Infondati timori su responsabilità presidi”
L’obiettivo è che la scuola riparta in sicurezza il 14 settembre. Una “priorità assoluta” per il Paese. E lo si deve fare ponendosi “l'obiettivo di garantire quanto prima in tutte le scuole il necessario distanziamento interpersonale”. A spiegarlo è il Comitato tecnico-scientifico in una nota diramata al termine dell’incontro che si è tenuto oggi sul tema della ripartenza della scuola con i soggetti direttamente coinvolti in questo processo. Gli esperti del comitato rivolgono, inoltre, un’importante rassicurazione ai dirigenti scolastici: “Va chiarito che le preoccupazioni dei dirigenti scolastici per eventuali responsabilità non hanno motivo di esistere in base a quanto previsto dalla Legge 40 del 5 giugno 2020”.
Cts: ripartenza scuola priorità per Paese
Il Comitato sottolinea in primis l’importanza di ripartire a settembre: “La ripartenza di tutte le scuole il prossimo 14 settembre rappresenta una priorità assoluta per il Paese. Per il raggiungimento di questo obiettivo stanno lavorando, in maniera continuativa, sinergica e coordinata sia i ministeri ad essa particolarmente interessati (ministero dell’Istruzione e della Salute), sia il commissario straordinario per l’emergenza, sia il Comitato tecnico-scientifico, che oggi si sono riuniti in un apposito incontro in vista della ripresa”. Nella riunione si è parlato del parere del Cts del 12 agosto, che “resta confermato”.
Gli spazi e il trattamento dei casi di Covid-19
Uno degli obiettivi principali è quello di trovare gli spazi necessari per svolgere le lezioni in sicurezza, garantendo il distanziamento: “Tutti gli interlocutori coinvolti stanno mettendo le loro competenze al servizio di questo obiettivo, lavorando per l’identificazione di spazi che possano utilmente complementare quelli esistenti, per l’acquisizione dei banchi (che arriveranno a partire dall’8 settembre e la cui distribuzione sarà completata nel mese di ottobre sull’intero territorio nazionale), per identificare percorsi che disciplinino le entrate e le uscite degli studenti, nonché i movimenti all’interno degli istituti, in maniera da evitare assembramenti”.
Il Cts spiega che presto verranno resi disponibili alcuni documenti che “permetteranno ai dirigenti scolastici e ai rappresentanti per l’emergenza COVID-19 da loro nominati di gestire nella maniera più efficace l’eventuale identificazione di soggetti, siano essi studenti o personale scolastico, che risultino essere contagiati. In quest’ottica, si è lavorato per un attivo coinvolgimento sia dei pediatri di libera scelta che dei medici di medicina generale, i quali saranno chiamati assieme ai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali a garantire ottimale supporto alle scuole e gestione, secondo le normative vigenti, dei soggetti infettati da SARS-CoV-2 e dei loro contatti”.
Cts a presidi: no a preoccupazioni su responsabilità
Rivolgendosi ai presidi, riferendosi alla loro preccupazione di eventualigli esperti proseguono: “Va chiarito anche che le preoccupazioni dei dirigenti scolastici per eventuali responsabilità non hanno motivo di esistere in base a quanto previsto dalla Legge 40 del 5 giugno 2020. Ad essi e a tutto il personale scolastico, docente e non, va anticipatamente il ringraziamento per quanto faranno con la consueta passione e professionalità per la ripresa della scuola. Questo grande sforzo, con investimento di ingenti risorse economiche, e l’impegno di tutti gli interlocutori istituzionali, fornisce chiara evidenza di quanta attenzione si stia dedicando alla problematica della riapertura in sicurezza delle attività didattiche frontali nel Paese”.