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Covid 19

Scuola, il 50% del personale ha fatto il test sierologico: 13mila risultati positivi

Quasi il 50% del personale scolastico, pari a circa 500mila tra docenti e non docenti, ha effettuato il test sierologico per il Covid-19, e di questi il 2,6%, pari a circa 13mila persone, è risultato positivo e non prenderà al momento servizio. Il dato è stato diffuso ieri sera. Conte: “Non altera il progetto di ritorno a scuola”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Quest'anno a scuola potrebbe esserci un serio problema di organico, per via della pandemia in corso. Come ha detto ieri il Tg1, quasi il 50% del personale scolastico, pari a circa 500mila tra docenti e non docenti, ha effettuato il test sierologico per il Covid-19, e di questi il 2,6%, pari a circa 13mila persone, è risultato positivo e non prenderà servizio fino a quando il tampone non darà esito negativo. Il calcolo è stato fatto dall'ufficio del Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri.

È questo il primo bilancio della campagna avviata nelle scorse settimane, con la distribuzione di 2 milioni di test agli istituti scolastici. Nel dato però non sono compresi i 200mila tra docenti e non docenti del Lazio, dove la Regione sta operando in maniera autonoma. Al 9 settembre, con il 76% la Lombardia risultava la regione più virtuosa in fatto di test effettuati nel mondo della scuola, in coda invece con appena il 5% la Sardegna. Entro il 24 settembre è previsto dallo stesso ufficio del commissario per l'emergenza che la percentuale nazionale salga al 60-70% del totale del personale scolastico.

I ritardi negli esami in alcune Regioni, come ha ricordato ‘la Repubblica', è dovuto spesso alla difficoltà di reperire medici che facciano il test nei loro studi. In merito agli operatori della scuola che non vogliono sottoporsi ai test il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha detto: "Va rafforzata la moral suasion perché vengano effettuati i test, ma la scuola riaprirà in sicurezza. In quelle circostanze dove il sistema non è ancora pronto si potrà aspettare quattro o cinque giorni per partire in totale sicurezza".

Secondo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte però l'alto numero dei positivi tra gli operatori della scuola "introduce un elemento di criticità ma non altera il progetto di ritorno a scuola: continuiamo a perseguirlo", ha assicurato ieri a margine del vertice Med-7 ad Ajaccio.

Per il virologo Andrea Crisanti il test sierologico è però "una misura non idonea" alla sorveglianza attiva. L'esperto, intervenendo a Piazzapulita, su La7, ha spiegato che è molto più attendibile da subito il tampone. Secondo Crisanti, inoltre, se al test si ricorre per fare statistiche, "abbiamo già il dato Istat" ottenuto con la ricerca epidemiologica condotta a livello nazionale attraverso i test sierologici.

La misurazione della temperatura a scuola, che non è prevista dalle linee guida del ministero, sarebbe invece fondamentale: "Ho cercato di spingere sulla misurazione della temperatura a scuola, e questo incoraggerebbe le famiglie a misurala meglio. Immaginiamo 8 milioni di famiglie che usano rilevatori diversi tra essi..", ha fatto notare il virologo.

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