Scuola, governo vuole tutti gli studenti in presenza: possibili misure mirate su vaccino a docenti
Il ritorno in classe a settembre sarà “tutto in presenza”, secondo quanto assicura il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Il ministro conferma l’impegno del governo sul rientro a scuola a margine delle celebrazioni del 41esimo anniversario della strage del 2 agosto 1980 a Bologna. “Certo, la scuola tornerà in presenza, questo è sicuro”, ribadisce Bianchi. E da questo principio partirà il nuovo decreto, atteso per la settimana in Consiglio dei ministri. Come riporta il Corriere della Sera, il provvedimento potrebbe contenere anche interventi mirati sul personale scolastico che a fine agosto non risulterà ancora essere vaccinato. Nel decreto dovrebbe essere inserito anche l’obbligo di green pass per aerei, navi e treni, oltre a misure speciali per il trasporto pubblico. Altro punto sarà quello del costo dei tamponi: verrà stipulata una convenzione con le farmacie prevedendo due fasce di prezzo calmierato: una maggiore riduzione per gli under 18 e una minore per i maggiorenni.
La cabina di regia dovrebbe riunirsi, probabilmente, martedì. Non si dovrebbe comunque decidere nulla di certo sulla vaccinazione del personale docente, almeno non con misure che arrivino prima della fine di agosto. Il ragionamento che viene fatto è che al momento la media dei vaccinati con doppia dose o dose unica è vicina all’80%, un dato sufficiente – almeno ad oggi – per non imporre misure a tutti gli insegnanti. Si potrebbe quindi pensare a provvedimenti mirati da prendere prima dell’anno scolastico, valutando i dati delle Regioni in cui ci sono meno immunizzati. I numeri meno confortanti sono quelli delle province di Trento e Bolzano, ma soprattutto di alcune Regioni: la Liguria ha meno del 40% del personale scolastico immunizzato, la Sicilia il 53%, la Calabria il 64% e la Sardegna il 66%. Probabilmente, comunque, si aspetterà ancora qualche settimana prima di intervenire concretamente.