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Scuola, finestre aperte anche in inverno: il protocollo di sicurezza per il ritorno in classe

I sindacati della scuola non hanno firmato il protocollo di sicurezza per la ripresa dell’anno scolastico. I nodi da sciogliere sono ancora tanti, dall’uso obbligatorio del green pass al distanziamento in classe. Mentre si continua a trattare al ministero nella bozza del nuovo protocollo spunta la norma per l’aerazione degli ambienti: si raccomandando finestre aperte anche in inverno.
A cura di Annalisa Cangemi
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Fumata nera. I sindacati della scuola convocati ieri al ministero dell'Istruzione non hanno firmato l'accordo sul Protocollo di sicurezza per il prossimo anno scolastico. Le perplessità sulla bozza sono ancora tante. Tanto che questa mattina alle 12 si terrà un nuovo incontro tra i tecnici del ministero dell'Istruzione e i rappresentanti sindacali.

I nodi ancora da sciogliere sono tanti, dall'uso del green pass al distanziamento in classe. "Il ministero ha inviato nel pomeriggio di ieri una bozza di protocollo che tiene conto di gran parte delle proposte di modifica e osservazioni che Anp aveva fatto pervenire nella prospettiva di sottoscrivere il protocollo celermente", ha commentato in una nota l'associazione nazionale dei presidi.

L'Anp "ha espresso apprezzamento per tale addendum: l'impegno del Ministro a fornire tempestivamente supporto e indicazioni applicative sulle modalità di verifica della certificazione verde, unito a quello di assumere, là dove necessario, una unità di personale amministrativo a tempo determinato in vista del più agevole adempimento della normativa anti-Covid rivelano l'accoglimento delle nostre istanze".

Ma i presidi chiedono una "chiara e agevole applicazione della normativa sulla certificazione verde e la sempre crescente adesione alla campagna di vaccinazione da parte degli studenti".  Con l'ultimo decreto Covid è stato stabilito che se un docente da settembre sarà sprovvisto del certificato verde, questo sarà considerato assenza ingiustificata e il rapporto di lavoro verrà sospeso a partire dal quinto giorno di assenza, con conseguente sospensione dello stipendio. I presidi che non controlleranno rischiano poi sanzioni da 400 a mille euro.

Abolire il distanziamento sociale di un metro

Si raccomanda chiaramente l'igiene delle mani e l'uso delle mascherine dai sei anni in su. Era stato proprio il Cts un mese fa a suggerire l'uso delle mascherine di tipo chirurgico nei luoghi chiusi.

Ma secondo il testo del Protocollo, di cui abbiamo dato conto ieri, la prima grande novità potrebbe essere il superamento della distanza interpersonale di un metro, nei casi in cui le aule non siano sufficientemente ampie da garantirla. La ratio di questa norma è sicuramente legata alla copertura vaccinale, che per il personale scolastico è del 90%. Anche se nell'ultimo decreto Covid l'obbligo di green pass non è stato indicato per gli studenti – attualmente quelli vaccinabili sono solo quelli della fascia 12-18 – ma solo per insegnanti e personale ATA.

Nel Protocollo di sicurezza si legge che "In linea generale e qualora logisticamente possibile, si raccomanda di mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro (sia in posizione statica che dinamica) e di assicurare, anche nelle zone bianche, la distanza di due metri tra i banchi e la cattedra del docente. Laddove le condizioni strutturali-logistiche degli edifici scolastici, legate anche alla disponibilità di risorse umane e alle conseguenti ripercussioni organizzative, non consentano il distanziamento di sicurezza interpersonale, resta necessario mantenere le altre misure". 

Finestre aperte anche d'inverno

Altra questione dibattuta è quella dell'aerazione dei locali. In questo caso nel Protocollo viene esplicitamente richiamata la possibilità di tenere le finestre aperte anche d'inverno, nel caso in cui i filtri per la pulizia dell'aria non fossero stati sistemati all'interno delle strutture: "Nelle aule scolastiche, è opportuno tenere aperte leggermente e contemporaneamente una o più ante delle finestre e/o di eventuali balconi e la porta dell’aula in modo intermittente o continuo. Questa misura può raggiungere la massima efficienza se le finestre, i balconi e le porte si trovano su entrambi i lati dell’aula (ventilazione incrociata) e dovrà essere adottata anche nelle giornate con avverse condizioni meteorologiche, rimodulando la frequenza e i periodi di apertura delle ante di finestre, di balconi e delle porte (che per compensare devono essere più frequenti e per periodi più lunghi) e limitando, allo stesso tempo, l’impatto delle condizioni meteo esterne".

La questione del green pass

I sindacati, pur essendo fermamente convinti della necessità di riprendere con le lezioni totalmente in presenza, sono ancora sul piede di guerra per l'obbligo di certificazione verde, una decisione, dicono, presa in modo "unilaterale" dal governo. Secondo le sigle sindacali, che hanno firmato una nota unitaria, non possono essere accettati "diktat", e chiedono maggiore dialogo.

Il ministro dell'Istruzione Bianchi ha provato a spegnere le polemiche: "Il green pass è uno strumento a tutela della salute di tutti, in particolare dei più fragili, non una misura punitiva". 

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