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Covid 19

Scuola e nuove regole anti Covid: “Niente Dad dalle medie in su, a casa solo i non vaccinati”

La scuola verso nuove misure anti Covid “più leggere”. Secondo il sottosegretario alla Salute Costa “la Dad è inevitabile solo per i più piccoli quando ci sono contagi, perché loro sono ancora molto scoperti”. I presidi: “Troppe criticità”.
A cura di Ida Artiaco
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A poco più di una settimana dalla ripresa delle lezioni in tutta Italia, il tema scuola resta al centro dell'agenda politica. E a breve potrebbero essere introdotte nuove regole per scongiurare definitivamente il ritorno alla Dad per favorire le classi in presenza, anche nelle Regioni in zona rossa. Ad aprire ad una modifica delle misure attuali è stato ieri il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che in una intervista a SkyTg24 ha dichiarato che "lo scenario sta cambiando in positivo, quindi anche le regole devono adeguarsi. Stiamo andando verso un alleggerimento delle misure", che riguarderà, dunque, anche il comparto scolastico.

La proposta: "In Dad solo i non vaccinati"

Nello specifico, Costa ha sottolineato che l'intenzione è di tenere sempre aperte le scuole "perché è un segnale tangibile di un Paese che non vuole tornare a chiudere. È un messaggio di fiducia e di speranza. Sempre adottando le dovute cautele e senza abbassare la guardia, credo che dalle scuole medie in su, dove la platea dei vaccinati supera l’80%, tutti i ragazzi vaccinati dovrebbero stare in classe, anche se ci sono due o tre positivi – ha precisato il sottosegretario -. La Dad è inevitabile solo per i più piccoli quando ci sono contagi, perché loro sono ancora molto scoperti".

Le critiche dei presidi: "Semplificare il tracciamento"

Intanto, mentre si discute sulle nuove misure "più leggere", a sottolineare le criticità della scuola alle prese con l'aumento dei contagi Covid, registrato in tutta Italia, sono i presidi. In una lunga nota, l'Anp ha risposto duramente al ministro dell'Istruzione Bianchi che aveva parlato di "catastrofe evitata" riferendosi al ritorno tra i banchi di scuola dopo le vacanze di Natale.

"Di un dato abbiamo certezza – si legge -: se la “catastrofe” è stata sino ad oggi evitata lo si deve al lavoro immane dei dirigenti scolastici, dei loro staff, dei referenti Covid, dei collaboratori scolastici e del personale di segreteria. Per essere più chiari, quello appena trascorso è stato l’ennesimo fine settimana che ha visto molti colleghi impegnati, senza soluzione di continuità, nel processare le richieste di tracciamento, nel predisporre le comunicazioni per le famiglie e per gli studenti, nel definire le disposizioni per il personale. Sottolineiamo che l’attività di tracciamento ha carattere sanitario, ha poco a che fare con la dirigenza delle scuole e deriva, essenzialmente, dalla clamorosa latitanza delle ASL e dalla loro inaccettabile propensione a delegare ai colleghi i relativi adempimenti. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: nonostante l’autonomia scolastica non riguardi le misure sanitarie, i dirigenti delle scuole stanno dedicando ad esse tutte le loro energie".

Secondo i presidi, "l’intera procedura di tracciamento va drasticamente semplificata, curando che sia poi realmente svolta dalle ASL. Altre criticità sono immediatamente rilevabili nel conteggio dei casi positivi all’interno del gruppo/sezione/classe: non si sa se gli adulti vi rientrino; alcune ASL danno indicazioni contrastanti, altre evitano accuratamente di esprimersi. Limiti si manifestano anche nelle operazioni di rientro in classe degli alunni della scuola primaria previa effettuazione del tampone T0, nelle raccomandazioni relative al distanziamento a mensa, ragionevole ma non applicabile, nella difficoltà pratica di verificare la tempistica della vaccinazione degli studenti delle scuole secondarie. Tutto questo provoca evidenti interferenze con l’attività didattica".

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