Scuola, da quest’anno partono le pagelle dei presidi: cosa sono e che effetto avranno sullo stipendio
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Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara oggi ha emanato il decreto con cui si adotta ufficialmente il nuovo Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici. Si tratterà, sostanzialmente di una ‘pagella' per i presidi, che sulla base di queste valutazioni potranno anche ricevere uno stipendio più alto o più basso con il meccanismo della "retribuzione di risultato". Le pagelle dei presidi entreranno in vigore già da quest'anno scolastico, il 2024/2025, in una forma ridotta dato che l'anno è già in corso.
La valutazione sarà in mano ai direttori e le direttrici degli Uffici scolastici regionali (nominati dal ministero), con la possibilità di contraddittorio per i diretti interessati e un ente di garanzia esterno. Contrari Cgil e Uil: "Si tratta di una procedura che non supporta il lavoro dei presidi, ma li mette in competizione tra loro, come se fossero top manager di un'azienda".
Come funzionano le pagelle dei presidi e che effetto hanno sullo stipendio
Le pagelle dei presidi, per così dire, saranno delle vere e proprie griglie di valutazione gestite dall'Ufficio scolastico regionale. All'inizio dell'anno scolastico verranno assegnati degli obiettivi da raggiungere (per adesso, dato che mancano pochi mesi alla fine dell'anno scolastico, gli obiettivi saranno semplificati). Dopodiché, con una apposita piattaforma online, saranno registrati i progressi verso questi obiettivi.
Tra i temi che saranno sottoposti a valutazione, comunque, non ci dovrebbero essere i risultati scolastici degli alunni. Si tratta di aspetti tecnici, come la gestione delle supplenze brevi in tempi rapidi, la puntualità dei pagamenti ai genitori, ma anche la messa in pratica del Piano triennale dell'offerta formativa (Ptof), i progetti per l'orientamento, la partecipazione a reti scolastiche (scambi culturali, ad esempio) e i rapporti con il territorio.
Il ministero ha specificato che la valutazione sarà "a cura dei direttori degli Uffici scolastici regionali", ma che comunque i presidi interessati avranno diritto a un "eventuale momento di contraddittorio", e che ci sarà un "organismo di garanzia" a vigilare. Anche perché le pagelle avranno un effetto diretto sulla vita dei presidi: potranno alzare o abbassare lo stipendio.
Infatti, "agli esiti della valutazione sarà collegata la retribuzione di risultato", ha scritto il Mim in una nota. Retribuzione che "fino ad adesso è stata data a pioggia, e che ora sarà invece legata al raggiungimento degli obiettivi", aveva detto il ministro Valditara a dicembre.
Valditara: "Momento storico", Cgil e Uil contrari
Il ministro ha detto che "si tratta di un momento storico per il comparto scuola", perché il sistema di valutazione "arriva dopo 25 anni di assenza normativa, segnalata più volte a livello istituzionale e dovuta anche ad una forte ostilità culturale". Favorevole anche la sigla sindacale Dirigentiscuola: "Sono stati i sindacati di comparto a ostacolare per un quarto di secolo il riconoscimento della dirigenza scolastica, mantenendola in un limbo che ha compromesso l'efficienza gestionale del sistema scolastico, favorendo esclusivamente logiche di potere sindacale senza alcun reale beneficio per la scuola".
Ad opporsi, finora, sono stati soprattutto due dei sindacati più rappresentativi: Uil Scuola Rua e Flc Cgil. "È un’operazione molto grave" per "esercitare un controllo diretto sull’attività dei dirigenti scolastici e smantellare l’autonomia scolastica", ha detto Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc Cgil. "Si tratta di una procedura che non supporta il lavoro dei presidi, ma li mette in competizione tra loro, come se fossero top manager di un'azienda e non figure fondamentali per la crescita e l'organizzazione della scuola", ha aggiunto Giuseppe D'Aprile, segretario generale di Uil Scuola Rua. "Con l'attribuzione di 20 punti da parte dei Direttori regionali degli uffici scolastici, la valutazione diventa un processo arbitrario. È impensabile che un Direttore generale possa realmente conoscere il lavoro di ogni dirigente", ha detto D'Aprile.