Scuola, cosa sono le rime buccali e come cambia il metro di distanza tra gli alunni
Il governo e le Regioni hanno trovato l’accordo sul piano scuola: si tornerà in classe il 14 settembre, dopo i lunghi mesi di chiusura per l’emergenza Coronavirus. Un rientro con un miliardo in più stanziato dal governo Un rientro con un miliardo in più stanziato dal governo e con nuove regole che confermano quelle stabilite dal Comitato tecnico-scientifico nelle scorse settimane. Rimane in parte in sospeso la questione delle mascherine, mentre salta l’obbligo di distanziare i banchi di un metro. La distanza di un metro resta, ma non più per i banchi bensì per quelle che nel piano scuola vengono definite rime buccali. Nel documento si legge: “Con riferimento alle indicazioni sanitarie sul distanziamento fisico, si riporta di seguito l’indicazione letterale tratta dal verbale della riunione del CTS tenutasi il giorno 22 giugno 2020: ‘Il distanziamento fisico (inteso come 1 metro fra le rime buccali degli alunni), rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione’”. Ma cosa sono le rime buccali e cosa comporta questa regola?
Cosa sono le rime buccali
La parola rima, nel vocabolario italiano, non si intende solo nel classico senso normalmente utilizzato, per esempio in poesia. Rima può voler dire anche fessura, crepa, riprendendo il significato latino del termine. Quindi la rima buccale altro non è che la parte della bocca che si apre, quella tra le labbra, consistente in una fessura tra le due guance. Come scrive Treccani nella definizione di bocca, si spiega che quest’ultima “comunica col mondo esterno mediante la rima buccale (rima oris), apertura delimitata dalle labbra (labia oris; v.), a forma di fessura trasversale tra le due guance (buccae)”.
Scuola, cosa comporta il metro di distanza tra le rime buccali
Appurata la definizione di rime buccali, la conseguenza è che il distanziamento previsto all’interno delle classi non sarà di un metro tra i banchi ma di un metro tra la bocca di un alunno e la bocca di un altro alunno o di un docente. La distanza si riduce, quindi, considerando l’importanza della bocca come veicolo principale di trasmissione del Covid, attraverso le goccioline che possono essere passate da una persona infetta soprattutto tramite starnuti e tosse, ma non solo. Diminuisce, quindi, la distanza tra gli studenti. Il metro tra bocca e bocca è una misura sicuramente inferiore al metro tra banchi, che vorrebbe dire sicuramente qualche centimetro in più di distanza tra gli studenti. Con questo nuovo principio, peraltro, è possibile recuperare anche un po’ di spazio nelle aule, considerando che le distanze tra gli studenti si riducono e diventa più facile riuscire a fare entrare (quasi) tutti gli studenti in classe.