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Scuola, cosa è successo con il concorso per presidi e perché ci sono stati ricorsi e denunce in tutta Italia

Caos al concorso per 578 presidi bandito il 18 dicembre 2023: ricorsi, esposti, conflitti d’interesse tra candidati e commissari e segnalazioni di irregolarità in diverse Regioni. Il ministero ha avviato delle verifiche. Ecco cosa è successo.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministero dell'Istruzione indaga sulle irregolarità emerse sul concorso per 578 dirigenti scolastici bandito il 18 dicembre 2023, per il quale ci sono state segnalazioni, esposti, ricorsi al Tar in diverse Regioni da parte dei partecipanti e sono state annunciate interrogazioni parlamentari. Lo scandalo riguarda decine di violazioni dell'anonimato e conflitti d'interesse tra candidati e commissari. In particolare le criticità sono state riscontrate in alcune Regioni: Calabria, Puglia, Lazio, Campania. Ma cosa è successo?

Da quanto ha scritto la Repubblica, i partecipanti al concorso hanno denunciato fughe di notizie sui quesiti delle prove scritte, opacità sull'estrazione delle tracce – in alcuni casi sarebbero state estratte ben 48 ore prima della prova e in assenza di testimoni e non allo scritto, come dovrebbe essere di norma – collaborazioni professionali tra candidati e commissari. Ci sarebbero stati anche colleghi che hanno corretto anche i compiti di altri colleghi e griglie di correzione con cancellature. E addirittura presunte discriminazioni di candidati con disabilità accertate.

Per esempio, una candidata con disabilità ha denunciato il suo caso a la Repubblica: il tempo aggiuntivo che le sarebbe stato concesso dall'Ufficio scolastico regionale sarebbe stato insufficiente, rispetto a quanto richiesto nel suo certificato medico; inoltre l'attrezzatura della sua postazione (pc e tastiera) presentasse dei malfunzionamenti che le hanno reso più ostico il compito.

Ci sarebbe stata persino una candidata assente alla prova scritta, come emerso dal verbale d'aula, ma il cui nome sarebbe stato comunque incluso nell'elenco degli ammessi all’orale.

Il ministero dell'Istruzione ha avviato verifiche

"Con riguardo a presunte irregolarità relative al concorso a dirigente scolastico il ministero dell'Istruzione e del Merito precisa che già la scorsa settimana, su espressa indicazione del ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è stata richiesta una dettagliata relazione in merito alla situazione della Campania dove la Direzione scolastica regionale, a seguito dei fatti emersi, ha disposto la sospensione del calendario degli orali, non ancora iniziati", ha fatto sapere il ministero ieri con una nota. "Il ministero – ha aggiunto – si riserva di assumere tutti i provvedimenti necessari e le iniziative opportune presso le sedi competenti al fine di garantire la correttezza e la trasparenza delle prove".

"Se dovessero evidenziarsi illeciti di rilievo penale provvederò personalmente a segnalare alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei conti per i profili con rilievo erariale", ha detto il ministro Valditara, aggiungendo che "non saranno tollerate opacità".

Il ministero ha ricordato che le commissioni d'esame sono scelte a livello regionale e non centrale. Ad oggi, ha sottolineato il dicastero di Viale Trastevere, in quasi tutte le Regioni si stanno regolarmente svolgendo le prove orali del concorso in questione.

Sono in corso di esame ricorsi relativi alle prove scritte per Lazio, Puglia e Calabria, mentre sono stati già rigettati i ricorsi presentati in Veneto e Abruzzo. In Lombardia dovrebbe essere a breve depositato un ricorso, perché, secondo i candidati esclusi dalla prova orale, "dall'analisi dei verbali e dei documenti ottenuti tramite richieste ufficiali di accesso agli atti sarebbero emerse diverse anomalie sia formali che sostanziali", ha spiegato una docente a la Repubblica. Mentre in Campania, la selezione regionale è stata sospesa dal direttore scolastico regionale, Ettore Acerra, a un passo dagli orali.

Dieci giorni fa però era emerso anche un errore per un altro concorso nell'ambito della scuola: è risultato errato, infatti, un quesito proposto nelle prove scritte del concorso ordinario per la scuola secondaria (che si sono svolte nelle giornate del 25, 26 e 27 febbraio) e il ministero ha dovuto annullare con decreto il quesito in questione, annunciando una nuova prova il 5 maggio con una sola domanda. Il ministero anche in questo caso ha assicurato che sarà fatto un "accertamento puntuale delle responsabilità individuali alla base dell'errore e che nei confronti dei responsabili scatteranno le sanzioni del caso".

Il caso Campania: cosa è successo al concorso per presidi

In Campania, come ha ricostruito la Repubblica, si sono dimessi uno dopo l'altro i commissari d'esame, e pure i sostituti dei dimissionari hanno fatto un passo indietro, ufficialmente per ragioni personali e di salute. Ma il sospetto è che le defezioni siano dovute proprio alle presunte irregolarità denunciate nel concorso, a partire dai sospetti di conflitti d'interesse all’interno della commissione, fino alle correzioni fatte a mano che, secondo le indicazioni di Roma, dovrebbero essere fatte solo elettronicamente, su apposite griglie predisposte.

Presidi: "Rivedere il meccanismo dei concorsi"

Sul concorso dei dirigenti scolastici, sono intervenuti i due sindacati di riferimento, puntando il dito sulle modalità. L'Anp (associazione nazionale presidi) con il suo segretario, Antonello Giannelli, ha evidenziato: "Non possiamo non riflettere sulla sempre più problematica gestione dei concorsi che da tempo non riescono ad assicurare la regolarità delle procedure con conseguenti ritardi nelle assunzioni e nell'erogazione di un servizio fondamentale".

"Gli ultimi eventi spingono a una riflessione radicale, che suggerisce di immaginare il superamento dei sempre più vacillanti e malfermi concorsi per esami a dirigente scolastico ovvero a dirigente tecnico, con la costruzione di un sistema di progressione di carriera verso i ruoli superiori – esclusivamente per titoli – del personale docente. Occorre avere il coraggio di dire con chiarezza che l'attuale sistema di reclutamento non è più all'altezza delle sfide del nostro tempo", ha detto ieri Attilio Fratta, presidente di DirigentiScuola.

"È un impianto che troppo spesso si arena in procedure selettive pesanti che prestano il fianco debole ai legali di turno, compromettendo l'efficacia delle procedure di selezione e la stabilità del sistema scuola", ha aggiunto. "Solo attraverso una revisione profonda dei meccanismi di accesso e progressione sarà possibile garantire che le posizioni apicali nelle scuole siano occupate da figure dotate di comprovata esperienza, competenza e visione, maturata sul campo".

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