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Covid 19

Scuola, Conte: “Anno scolastico parte il 14 settembre, ma in alcune Regioni ci saranno rinvii”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha tenuto una conferenza stampa sulla scuola. presenti i ministri Azzolina, Speranza e De Micheli. “L’anno scolastico inizierà regolarmente il 14 settembre anche se alcune regioni nella loro discrezionalità e autonomia hanno deciso di posticipare le aperture”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parla da Palazzo Chigi in vista della riapertura della scuola, prevista ufficialmente per il prossimo 14 settembre. In alcune Regioni però la data d'inizio dell'anno scolastico verrà rinviata. E lo fa in occasione di una conferenza stampa convocata insieme ai ministri dell'Istruzione, Lucia Azzolina, delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e della Salute, Roberto Speranza.

"Il contesto non è facile, per via della pandemia ancora in corso. L'anno scolastico però ricomincerà regolarmente. Qualche nuova regola si aggiungerà: il rientro in piena sicurezza per i ragazzi è l'obiettivo di questo governo. Il modo in cui abbiamo gestito l'emergenza costituisce un modello all'estero. Su impulso di Speranza ben 53 Paesi si sono confrontati con l'Oms e hanno voluto ascoltare l'Italia, primariamente", ha detto Conte all'inizio del suo intervento.

"In aggiunta alle carenze strutturali che si trascinano di anno in anno si aggiungono anche le difficoltà legate al Covid. Oltre 10 milioni di persone si rimetteranno in moto, e questo comporterà uno sforzo da parte di tutti, governo in primis. Le famiglie saranno direttamente coinvolte, serve uno sforzo collettivo. Ci saranno naturalmente nuovi contagi a scuola, ma abbiamo predisposto linee guida per affrontare queste difficoltà. È già successo in Germania, dove sono stati chiusi un centinaio di istituti scolastici, ma anche in Francia e negli Stati Uniti ci sono scuole chiuse e studenti in quarantena. Noi abbiamo fatto il massimo, per regalare alla scuola un nuovo inizio. La scuola ricomincia con un investimento di 7 miliardi, più spazi, meno alunni per classe".

"L'orario di ingresso potrà essere scaglionato, ma saranno i presidi a decidere. 11 milioni di mascherine saranno distribuite ogni giorno dal governo alle scuole, per personale scolastico e per studenti, e saranno gratuite per tutti. A scuola sarà consentito togliere la mascherina al banco, a patto che ci sia il distanziamento minimo di un metro. I bambini al di sotto dei 6 anni non avranno invece l'obbligo di indossarla. In soli due mesi abbiamo giù reperito 2 milioni e 400mila banchi nuovi. C'è giù un calendario di consegna, alcuni di questi arredi sono stati già distribuiti, continueremo per tutto il mese di settembre, completeremo le consegne entro il mese di ottobre".

"Saranno le famiglie a misurare la temperatura dei ragazzi a casa, accertandosi che i figli non abbiano una temperatura superiore a 37,5°, e che non abbiano i sintomi da Covid-19. Se uno studente avrà i sintomi dell'infezione a scuola il ragazzo sarà riportato a casa e si valuterà con il medico se sarà opportuno fare il tampone. Sarà sempre la Asl a stabilire se tutta la classe dovrà andare in quarantena".

"I bus potranno essere riempiti fino all'80%. Agli studenti con fragilità verrà garantito un accesso prioritario ai test. Sulla scuola stiamo facendo quello che non è mai stato fatto in tanti anni. Penso al piano assunzioni, che permetterà l'arrivo di 160mila docenti di ruolo, altri 70mila saranno assunti a tempo determinato. Abbiamo investito ben 2 miliardi nell'edilizia scolastica. Possiamo investire in prospettiva, grazie al Recovery Fund, non vogliamo più classi pollaio, ma vogliamo scuole nuove, più moderne, più digitalizzate".

"Quest'anno ci sarà didattica in presenza, se anche ci fosse una quarantena sarà per pochi giorni", ha affermato Conte.

"La scuola è già ripartita, grazie a uno sforzo corale – ha detto la ministra Azzolina – il 1 settembre sono partiti i percorsi di recupero. Dal 24 poi rientreranno tutti. Sappiamo che ci saranno difficoltà da superare. In questi primi giorni ci sono già stati dei casi positivi, ma la scuola e la sanità sono tornate a parlare. È stato giusto chiudere le scuole a marzo, ma oggi siamo più preparati. La scuola è una macchina enorme, complessa. Ci conforta tutto il lavoro che abbiamo fatto: nessuno ha messo in campo lo stesso numero di soluzioni che ha adottato il nostro Paese. Un istituto su tre ha avuto almeno un intervento di edilizia".

"La scuola nell'orario giornaliero di uno studente forse rappresenta il luogo meno rischioso. Ma ci vuole responsabilità, da parte di tutti".

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