Scuola, con la legge Valditara multe fino a 10mila euro per chi aggredisce un insegnante
Via libera a multe fino a 10mila euro per chi viene condannato per aver aggredito un insegnante o un altro membro del personale scolastico. Nella riforma Valditara sul voto in condotta è stato approvato non solo un cambiamento delle regole su sospensioni e bocciature, ma anche una norma che riguarda i processi per reati commessi nei confronti dei lavoratori dell'istruzione.
Il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha parlato di "una sanzione pecuniaria che viene posta a carico di chi aggredisce un docente, dirigente scolastico o personale della scuola e che andrà da 500 a 10mila euro". Ha motivato così la decisione alla base della legge: "Riteniamo che chi dovesse picchiare un docente se toccato nel portafoglio ci penserà probabilmente due volte prima di tenere nuovamente quel determinato comportamento".
Valditara, parlando a Tgcom24, ha detto che si tratta anche di "un avvertimento a tutti coloro che dovessero avere l'idea che aggredire un docente è lecito e tollerato. Sappiano che lo Stato è dalla parte del docente, dalla parte della scuola, contro chiunque aggredisca il suo personale".
La novità in questione è contenuta all'articolo 3 del testo della legge. Questo recita:
"Con la sentenza di condanna per i reati commessi in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, a causa o nell’esercizio del suo ufficio o delle sue funzioni, è sempre ordinato, oltre all’eventuale risarcimento dei danni, il pagamento di una somma da euro 500 a euro 10.000 a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa"
Si parla di una multa obbligatoria che può andare da 500 a 10mila euro, e il cui importo è deciso dal giudice. Scatta non solo nel caso di un'aggressione a un docente, ma di qualunque reato che vada a danneggiare "un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola", purché il reato avvenga "a causa" del lavoro scolastico o comunque mentre la persona è "nell'esercizio" delle sue funzioni.
Si può immaginare, quindi, che per come è formulata la legge si possa applicare anche al di là delle aggressioni agli insegnanti. Ma è su queste che il ministro si è concentrato: "Le aggressioni da parte dei genitori nei confronti della scuola sono aumentate del 110% nell'ultimo anno scolastico", ha dichiarato. "Il provvedimento mira innanzitutto a diffondere e ad affermare la cultura del rispetto verso le persone, verso i beni pubblici. Ad affermare il principio fondamentale della responsabilità individuale. E poi mira anche a ridare autorevolezza ai docenti, perché hanno uno strumento in più per affermare la centralità del loro ruolo".