Scuola, con 2 positivi in classe in quarantena solo i non vaccinati: la richiesta delle Regioni
Le regole per la quarantena a scuola potrebbero cambiare. I tecnici del governo stanno valutando delle nuove norme: si pensa alla quarantena, nel caso di due studenti positivi in classe, solo per coloro che non sono vaccinati. Per gli altri scatterà invece l'autosorveglianza.
Dopo le nuove regole che entrano in vigore oggi e che prevedono l'autosorveglianza al posto della quarantena per i vaccinati o guariti da meno di quattro mesi e per coloro che hanno ricevuto il booster, i tecnici al ministero stanno ragionando sulla possibilità di rivedere i protocolli anche a scuola. Si parla delle scuole primarie e secondarie e l'ipotesi è quella di prevedere solo l'autosorveglianza per i vaccinati nel caso ci fossero due positivi in classe.
Quindi quarantena solo per chi non si è vaccinato. Sarebbe un tentativo da un lato di aumentare il tasso di vaccinazione tra i ragazzi, una fascia dove si stanno registrando moltissimi contagi, e dall'altro di mantenere quanto più possibile la scuola in presenza.
Anche le Regioni hanno supportato la richiesta, chiedendo quarantena e didattica a distanza con due positivi in classe solo per i non vaccinati. Per chi si è vaccinato o è guarito negli ultimi tre mesi, propongono le Regioni, ancora lezioni in presenza e autosorveglianza. È comunque previsto un tampone al decimo giorno. Gli assessori alla Sanità delle Regioni hanno portato oggi la proposta ai ministri Patrizio Bianchi (Scuola) e Roberto Speranza (Salute), sottolineando che con l'avvio della campagna vaccinale anche per la fascia tra i 5 e gli 11 anni le regole sulla quarantena a scuola dovrebbero tenerne conto. Nel caso in cui ci sia un solo caso di contagio in classe, invece, tutti potrebbero restare in presenza sempre trascorrendo un periodo di auto sorveglianza per 10 giorni.
"È stato un incontro positivo e costruttivo in cui abbiamo prospettato al governo alcune ipotesi di intervento che, sulla falsariga di quanto è stato fatto con l'ultimo decreto, alleggeriscano anche il mondo della scuola sul fronte dei protocolli, delle quarantene e dei tamponi attualmente previsti. Si tratta di proposte tecniche che vogliamo approfondire e condividere con l'esecutivo per proteggere gli ospedali gravati sempre più da ricoveri e permettere una ripresa dell'anno scolastico in presenza, considerando l'andamento della curva epidemica che appare trainato proprio da una progressione importante nella fascia che va da 6 a 13 anni", ha commentato il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga.