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Covid 19

Scuola, come si torna in classe: distanziamento di 1 metro tra studenti potrebbe essere superato

Tra le regole anti Covid per il rientro in classe degli studenti ci sono alcune novità: potrebbe essere superato l’obbligo del distanziamento di un metro tra gli studenti. “Laddove le condizioni strutturali-logistiche degli edifici scolastici, legate anche alla disponibilità di risorse umane e alle conseguenti ripercussioni organizzative, non consentano il distanziamento di sicurezza interpersonale, resta necessario mantenere le altre misure”, si legge nel protocollo, che verrà presentato ai sindacati.
A cura di Annalisa Cangemi
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La scuola riprenderà in presenza dal nuovo anno scolastico. Ma come? Il ministro Bianchi ieri si è limitato ad assicurare che il ministero sta facendo tutto il possibile per riportare gli alunni in classe in piena sicurezza, dopo che il governo ha imposto a tutto il personale scolastico l'utilizzo del green pass.Il ministro ha cercato di mediare con i sindacati, da ieri sul piede di guerra, per quello che considerano un odioso "diktat": "Il Green Pass è uno strumento a tutela della salute di tutti, in particolare dei più fragili, non una misura punitiva. Ringrazio il personale scolastico che ha aderito con percentuali molto alte alla campagna vaccinale mostrando grande serietà e responsabilità. La vaccinazione è un elemento fondamentale per il rientro a Scuola in sicurezza e in presenza", ha ribadito.

Come si tornerà in classe da settembre

Il protocollo d'intesa che verrà presentato dal ministero ai rappresentanti sindacali non presenta particolari novità rispetto all'anno scorso. È previsto oggi alle 15 un incontro dei sindacati della scuola con il capo dipartimento del ministero dell'Istruzione Jacopo Greco.

Le misure elencate sono quelle già previste dal verbale del Cts dello scorso 12 luglio, come scrive il Corriere della Sera, e non c’è alcun riferimento all'obbligo di green pass, sul quale il Parlamento potrebbe apportare modifiche. Ci sono chiaramente le comuni norme anti Covid, come igiene delle mani e mascherine obbligatorie dai sei anni in poi. E ancora ingressi scaglionati, turni per la mensa, se presente, di un Help Desk per i presidi e di un tavolo di controllo con i sindacati, individuazione del referente Covid e di un medico competente per le emergenze delle singole scuole.

Ma con l'avanzare della campagna vaccinale, in particolare con l'eliminazione della prenotazione obbligatoria per i vaccini nella fascia under 18, potrebbe venire meno il distanziamento interpersonale di un metro: se le aule sono troppo piccole, o se non si possono sdoppiare le classi per motivi logistici, lo spazio tra uno studente e l'altro potrebbe essere ridotto. "In linea generale e qualora logisticamente possibile, si raccomanda di mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro (sia in posizione statica che dinamica) e di assicurare, anche nelle zone bianche, la distanza di due metri tra i banchi e la cattedra del docente. Laddove le condizioni strutturali-logistiche degli edifici scolastici, legate anche alla disponibilità di risorse umane e alle conseguenti ripercussioni organizzative, non consentano il distanziamento di sicurezza interpersonale, resta necessario mantenere le altre misure", si legge nel testo.

Il ministero consiglia poi di garantire la corretta areazione dei locali, aprendo le finestre, in mancanza di filtri per la pulizia dell'aria. Recita il testo: "Nelle aule scolastiche, è opportuno tenere aperte leggermente e contemporaneamente una o più ante delle finestre e/o di eventuali balconi e la porta dell’aula in modo intermittente o continuo. Questa misura può raggiungere la massima efficienza se le finestre, i balconi e le porte si trovano su entrambi i lati dell’aula (ventilazione incrociata) e dovrà essere adottata anche nelle giornate con avverse condizioni meteorologiche, rimodulando la frequenza e i periodi di apertura delle ante di finestre, di balconi e delle porte (che per compensare devono essere più frequenti e per periodi più lunghi) e limitando, allo stesso tempo, l’impatto delle condizioni meteo esterne".

Cosa succede se c'è un positivo

Nel caso emergesse un contagio in classe il protocollo resta quello dell'anno scorso: lo studente o l'insegnante dovrà tornare a casa e si attiveranno le procedure con la Asl. L'unica novità è che per i vaccinati dovranno passare soltanto 7 giorni, e non più dieci, per fare il tampone di verifica e rientrare a scuola.

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