Scuola, come funzionerà il “semaforo” per controllare il Green Pass degli insegnanti
Mancano ormai pochi giorni alla riapertura generale delle scuole. Quest'anno, all'entrata, insegnanti e personale scolastico dovranno esibire il Green Pass, come stabilito dal governo per assicurare una ripresa in maggiore sicurezza. Ma come verranno controllate le Certificazioni Covid? A ribadirlo è stato il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, ospite della trasmissione In Onda su La7, che ha parlato di un "semaforo" a disposizione dei presidi per controllare la validità dei Green Pass.
"Molte Regioni partono il 13, altre partono il 15. Puglia e Calabria iniziano il 20. Il sistema del ministero dell'Istruzione, chiamato Sidi, ha l'elenco di tutti i docenti di tutte le scuole d'Italia. Ci sono i dati del ministero della Salute sulle vaccinazioni. Prima che arrivino gli studenti, il preside potrà vedere sulla piattaforma che abbiamo creato e che stiamo collaudando, la lista dei presenti e una luce verde e rossa che segnalerà se il docente o un dipendente abbia o meno il Green Pass: una sorta di semaforo a disposizione di tutte le scuole d'Italia", ha spiegato il ministro disegnando il "semaforo" e spiegandone il funzionamento.
Come funzionerà quindi il sistema? Il preside, o un suo delegato, dovrà come prima cosa inserire il codice identificativo della scuola, in modo da sapere il personale di turno quel giorno. Dopodiché, ha precisato il ministro, a fianco di ogni nominativo si accenderà una luce verde o rossa, a seconda che il docente o il dipendente scolastico abbia o meno un Green Pass valido. Bianchi ha quindi sottolineato che si tratta di un sistema riservato che non accumula i dati, come è stato concordato con il Garante della Privacy. "Utilizziamo dati già in nostro possesso e li incrociamo nel rispetto della privacy e per la tutela dei ragazzi", ha affermato.
Il ministro ha comunque sottolineato che il 92% del personale scolastico è vaccinato e che anche i ragazzi si stanno vaccinando a grande velocità. "L'anno scorso, quando c'era un caso in una scuola, si chiudeva la Regione: oggi non avverrà più, il problema si circoscriverà a quella scuola, isolando il caso specifico, quella classe", ha concluso.