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Covid 19

Scuola, Bianchi dice no a tamponi gratis per tutti: scontro ministero-sindacati

Il tampone anti Covid sarà gratis solo per i soggetti fragili che non possono vaccinarsi. Il ministro dell’Istruzione Bianchi non è disposto a rivedere il Protocollo di sicurezza, firmato lo scorso 14 agosto. La Uil: “Abbiamo proposto una moratoria di 45 giorni in attesa che la legge sia riconvertita ma il ministro ha ribadito il vigore della nota che garantisce i tamponi gratuiti solo ai fragili”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi chiude alla possibilità di rimborsare i tamponi a tutto il personale scolastico non vaccinato. Nell'incontro di questa mattina i sindacati della scuola avevano chiesto di ampliare la platea a cui destinare i test gratis, visto che dal 1 settembre il green pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori della scuola, e quindi chi non si è vaccinato contro il Covid dovrà effettuare un tampone ogni 48 ore. Il tampone però resta a carico degli insegnanti, a meno che questi non siano soggetti fragili che non possono essere immunizzati. Resta quindi valido il Protocollo di sicurezza siglato il 14 agosto, e il ministero non è disposto a rivedere le norme.

"Abbiamo proposto una moratoria di 45 giorni in attesa che la legge sia riconvertita ma il ministro ha ribadito il vigore della nota che garantisce i tamponi gratuiti solo ai fragili, che dal nostro punto di vista con la legge non c'entra nulla, snaturando il Protocollo che abbiamo firmato", ha dichiarato all'Adnkronos il segretario nazionale di Uil scuola. La Uil a questo punto potrebbe ritirare la firma del sindacato dal documento: "Significherà che noi della Uil non avremo più responsabilità diretta sulla ripartenza della scuola".

"Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di questo scontro ideologico e di questa chiusura ad una gestione concordata. Domani – ha detto – abbiamo convocato i vertici nazionali per fare delle valutazioni a freddo e definire le prossime mosse". Turi ha aggiunto: "Noi siamo per vaccinare ma la sicurezza dei luoghi di lavoro non può essere a carico dei lavoratori. C'è un presupposto: che si possono fare le leggi e che le leggi si rispettano. È l'assenza di una legge che impone l'obbligatorietà generale, non ad una sola categoria, che genera lo scontro". 

Sul tavolo della riunione, oltre alla questione dei tamponi diagnostici, c'era anche il tema del controllo del green pass da parte dei presidi, che domani pomeriggio avranno una riunione al ministero. Questi ultimi chiedono che venga semplificata la procedura di verifica del green pass e insistono sull'obbligo vaccinale per la categoria: "Chiediamo che anche il Protocollo del 14 agosto venga modificato secondo quanto già indicato nella nota del 18 agosto scorso che limita la gratuità dei tamponi a chi non può vaccinarsi per motivi di salute", ha detto all'Adnkronos il presidente dell'Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli.

L'Anp, che non ha firmato lo scorso 14 agosto il Protocollo di sicurezza, ha ripetuto la sua posizione: "Chiediamo che il testo sia modificato nel senso più volte ribadito. Cioè che sia scritto che il rimborso del tampone può essere richiesto solo da chi non può vaccinarsi per ragioni di salute. È una situazione kafkiana: il protocollo dice alcune cose; il Ministero ha chiarito che certe frasi vanno intese in un certo modo; I sindacati hanno contraddetto. Noi dunque non firmeremo finché la formulazione resterà l'attuale e le idee non saranno chiare".

"Credo comunque che a questo punto per evitare frizioni di questo tipo dovrebbe essere valutata l'opportunità di un obbligo vaccinale per tutti i dipendenti dello stato pubblici. Una legge del Parlamento metterebbe tutti d'accordo. Con circolari ed obblighi surretizi si lasca troppo spazio alla discrezionalità". 

Il vertice voluto dalle parti sociali si è concluso quindi con un nulla di fatto e ciascuno è rimasto sulle proprie posizioni: sul green pass Bianchi ha confermato la necessità di procedere con le disposizioni previste nel decreto legge del 6 agosto, e quindi il documento rimane obbligatorio per tutto il personale. Chi sarà sprovvisto del pass verrà sospeso dopo cinque giorni: verrà considerata assenza ingiustificata, e non avrà lo stipendio.

Il controllo del green pass

Resta ancora aperto il tema del controllo del pass, che deve essere esibito tutti i giorni. La verifica deve essere effettuata dai presidi o dai loro delegati, anche se ieri il ministro ha avuto un confronto con il garante della Privacy, per stabilire quali informazioni debbano essere in possesso degli istituti e per andare incontro alle richieste delle scuole, che hanno la necessità di velocizzare le procedure. Conoscere per esempio la durata dei certificati potrebbe sollevare i presidi dall'obbligo di verificare tutti i giorni i documenti.

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