Scuola, Azzolina: “Su nuovi banchi ho letto corbellerie, quello con rotelle non sarà unico modello”
"In Parlamento, in questi mesi, ho avuto modo di chiarire, più volte, che la sospensione delle attività didattiche in presenza ha rappresentato, per tutto il Governo, una scelta dolorosa e difficile. Si è trattato, però, di un atto necessario, indispensabile per fronteggiare il diffondersi della pandemia. Gli scenari forniti dal Comitato tecnico scientifico erano chiari: lasciare i nostri ragazzi e le nostre ragazze, unitamente a tutto il personale, a scuola avrebbe rappresentato un grave rischio per la salute nazionale. Abbiamo scelto una linea di prudenza, che ha consentito di salvare migliaia di vite. Restiamo convinti della nostra scelta", lo ha detto la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, nell'informativa alla Camera sulla riapertura delle scuole a settembre.
"In questi mesi ci siamo mossi con responsabilità, con prudenza, nell'esclusivo interesse delle cittadine e dei cittadini. Ed è con lo stesso senso di responsabilità che oggi siamo chiamati ad affrontare il rientro a scuola", ha detto ancora la ministra. "Voglio ricordare che nel frattempo, già a giugno, con gli Esami di Stato della scuola secondaria di secondo grado, abbiamo riportato mezzo milione di studentesse e di studenti e i componenti di ben 13mila commissioni a scuola. Un'operazione che si è svolta senza criticità. Anche qui, grazie alla collaborazione di tutti".
In arrivo linee guida per i nidi
"Il ministero dell'Istruzione sta ora chiudendo con gli altri dicasteri coinvolti, con le Regioni e gli Enti locali, con le forze sociali, anche le Linee guida per i più piccoli, per i nidi. Un lavoro portato avanti in queste settimane dalla viceministra Anna Ascani, in un'ottica di spirito di squadra, che deve permeare l'operato di tutto il Governo, e di comune assunzione di responsabilità. Saranno pronte a breve", ha annunciato.
"L'organizzazione dell'avvio dell'anno scolastico è in capo alle Regioni, grazie a tavoli dedicati. Monitoreranno le azioni poste in essere dalle conferenze dei servizi, per individuare le criticità. Ci sarà omogeneità nella gestione da parte delle scuole dell'anno scolastico", ha assicurato. "Le istituzioni garantiranno a ciascun alunno la stessa opportunità. Ci sarà la valorizzazione e l'impiego di tutti gli spazi interni ed esterni, anche di spazi aperti".
"I bambini di età inferiore ai sei anni, hanno esigenze diverse. Ci saranno misure particolarmente attente alla qualità pedagogica delle relazioni, non solo alle misure di sicurezza. Nella riprogettazione degli spazi dovranno essere seguite alcune accortezze: stabilità dei gruppi, disponibilità di uno spazio interno ad uso esclusivo per ciascun gruppo. Già oggi l'ingresso avviene in una fascia oraria temporale aperta, che potrà essere riprogrammata. La mensa è un momento importante. Alle scuole abbiamo chiesto di non sacrificare momento di aggregazione così importanti per la crescita soggettiva".
A breve linee guida per la didattica digitale
"Nulla di quanto faticosamente realizzato dai docenti italiani andrà perduto. È per questa ragione che nel documento per la pianificazione della ripresa delle attività scolastiche, educative e formative ci saranno specifiche linee guida per la didattica digitale, proprio perché sia chiara la sua funzione precipua di integrare e non già sostituire il percorso di apprendimento, quale ulteriore potente strumento metodologico e didattico, in via ordinaria e straordinaria".
"Si tratta – ha spiegato – di un documento già pronto che sarà condiviso con le forze sociali e il Consiglio superiore della pubblica istruzione e diffuso nei prossimi giorni. Attenzione anche per la formazione di tutto il personale scolastico, al fine di non disperdere le competenze acquisite durante il lavoro agile", ha aggiunto la ministra penstastellata.
Il caso dei nuovi banchi
"Della gara per i nuovi banchi si sta occupando il Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica Covid-19. Si tratta di banchi monoposto di tipo tradizionale e di tipo innovativo. Lo stesso Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute, nel documento del 28 maggio, ha suggerito l'uso di sedute monoposto per favorire il distanziamento. In queste settimane abbiamo chiesto a tutti i dirigenti scolastici di fornirci con precisione dati certi rispetto al fabbisogno di arredi di ciascuna scuola. Non abbiamo imposto una sola tipologia di banco, come ho letto da più parti, ma semplicemente lo Stato, per la prima volta, si è preso la responsabilità di sostenere le scuole aiutandole a rinnovare gli arredi".
"Ci hanno risposto 8.008 istituzioni scolastiche sulle 8.390 esistenti. Praticamente tutte. Gli istituti ci hanno chiesto 2,4 milioni di banchi. Oltre 750mila sono per la scuola primaria, dunque, necessariamente, banchi di tipo tradizionale, più adatti per i piccoli. Mentre 1,7 milioni sono stati i banchi richiesti per le secondarie, di cui oltre uno su quattro di tipo innovativo – ha aggiunto – L'alta richiesta delle scuole dimostra che di questi arredi c'era bisogno. Lo Stato finalmente interviene. Ho letto parecchie corbellerie, numeri e cifre dati a caso, anche rispetto ai costi. Il governo non sta sprecando denaro per la scuola. Esprimo tutto il mio biasimo per queste dichiarazioni. Io credo che ogni singolo euro speso per la scuola non sia perduto ma costituisca un investimento per il futuro dell'Italia".
Nuove assunzioni nella scuola
"Abbiamo bandito 78mila posti per assumere nuovi insegnanti. Li espleteremo al più presto per riattivare una macchina concorsuale ferma da troppo tempo, con grave danno per la scuola, che senza concorsi non ha tutti gli insegnanti di cui ha bisogno", ha detto Azzolina. Saranno "concorsi che valorizzano l'esperienza dei docenti con più annualità di servizio alle spalle, e che, al contempo, permettono ai giovani che vogliono cominciare a insegnare e che da diversi anni attendono queste procedure di cimentarsi e ottenere l'agognato ruolo", ha spiegato. "Abbiamo voluto concorsi selettivi, come impone la Costituzione, diversificati, certo, per dare a chi ha anni di insegnamento alle spalle il giusto riconoscimento del percorso fatto, ma seri".