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Scuola, a settembre si torna in classe ma è caos insegnanti: call veloce per cattedre vuote

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, torna a parlare del caos insegnanti a causa del concorso straordinario che slitterà all’autunno e delle conseguente cattedre vacanti a settembre. La scuola ripartirà, quindi, con quella che viene definita una “call veloce” per distribuire a livello nazionale le immissioni in ruolo rimaste vacanti.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’emergenza Coronavirus ha portato a uno slittamento del concorso straordinario per 32mila docenti: doveva essere a luglio, ma si terrà probabilmente in autunno. La scuola italiana, quindi, potrebbe trovarsi di nuovo di fronte a cattedre vuote e da riempire con i supplenti. Ma nonostante questo la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, sembra ottimista: “Mi piacerebbe avere e sto lavorando per avere tutti i docenti in cattedra a settembre”. In vista del ritorno in classe la ministra dell’Istruzione parla in un’intervista al Sole 24 Ore del lunedì. E cerca di escludere un raddoppio delle supplenze a settembre: “Non sono 200mila”, è la sua rassicurazione.

L’ottimismo della ministra si basa sui dati forniti da lei stessa: al 30 settembre del 2019 erano stati sottoscritti 109mila contratti a tempo determinato, di cui 44mila di sostegno. Secondo le sue stime, quest’anno i numeri saranno simili o anche più bassi. Per porre rimedio allo slittamento del concorso la soluzione pensata da Azzolina è una call veloce, così come la definisce lei stessa. Servirà a “distribuire a livello nazionale le immissioni in ruolo rimaste vacanti”. In pratica i precari abilitati iscritti alle graduatorie a esaurimento e i vincitori di precedenti concorsi potranno fare domanda in un’altra Regione per una cattedra che, altrimenti, rimarrebbe vuota.

Dal ministero non vengono forniti numeri certi, però Azzolina ricorda come l’anno scorso non sia stato impossibile finalizzare 10mila assunzioni sul sostegno proprio perché mancavano gli aventi diritto nelle Regioni in cui c’erano i posti vacanti. La gestione di questi posti spetterà agli uffici scolastici regionali, che dovranno indicare le immissioni in ruolo. Gli interessati, poi, dovranno indicare la Regione e le province scelte. I risultati della call verranno quindi pubblicati entro il 10 settembre, anche se potrebbe esserci uno slittamento a causa dell’emergenza sanitaria.

C’è poi un’altra novità, introdotta con un emendamento al decreto scuola. Le graduatorie che finora erano di istituto e cartacee diventeranno “provinciali e digitali”. Una novità che riguarda un milione di persone, spiega ancora la ministra. Le graduatorie, quindi, non saranno più gestite dai presidi ma dagli uffici scolastici regionali. Così ogni precario non avrà possibilità solo per le 10 o 20 scuole indicate, ma potrà farlo per tutte quelle della provincia. Inoltre, tutta la procedura avverrà per via telematica.

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