Scuola, a settembre si può tornare in classe senza distanziamento di un metro: basta la mascherina
Niente più metro di distanziamento all’interno delle classi italiane. O almeno, alla ripresa della scuola a settembre sarà possibile derogare a questa regola. Ma solamente nel caso in cui gli studenti indossino, anche durante le lezioni, la mascherina chirurgica. È il Comitato tecnico-scientifico ad offrire alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, la soluzione che scongiura il rischio di una mancata ripartenza della scuola a settembre. Il problema è quello degli spazi: non in tutte le aule c’è posto per gli studenti rispettando il metro di distanza tra ognuno di loro. Una soluzione, quella individuata dal Cts, che sormonta alcuni ostacoli: il rischio che i banchi monoposto non arrivino in tempo, la mancanza di spazi alternativi per fare lezione e anche i casi in cui le aule, modificate per rispettare le nuove regole, non vengano terminate entro l'inizio dell'anno scolastico.
Il parere del Comitato è contenuto nel verbale del 12 agosto: “Nelle situazioni temporanee in cui fosse impossibile garantire il prescritto distanziamento fisico” è possibile una deroga a questa norma, ma solo se si usa la mascherina chirurgica. Si può quindi tornare ai banchi classici, quelli doppi, così come ad aule più piccole che non garantiscano la distanza tra gli studenti. Una deroga prevista per poter iniziare l’anno scolastico il 14 settembre, senza intoppi e senza ritardi. Un problema che andava risolto per evitare di ripartire con la didattica a distanza, che tutti sembrano voler escludere almeno per gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado.
Con la mascherina niente distanziamento in classe
La mascherina diventa quindi “strumento precauzionale cardine”. Dovrà essere indossata sempre, anche durante le lezioni. E il consiglio è di utilizzare quelle chirurgiche. Ma la misura, sottolineano gli esperti, deve essere solo temporanea e deve essere “corretta il prima possibile”. Per quanto riguarda gli spazi aggiuntivi, invece, il ministero ha chiesto ai presidi di inviare entro lunedì le richieste, per poter accelerare il confronto con gli enti locali. Il direttore generale del ministero, inoltre, ha scritto agli uffici regionali e ai presidi sottolineando che le due misure principali sono l’utilizzo delle mascherine quando si è in movimento e il metro di distanza quando si sta fermi.
L’appello agli studenti: scaricare l’app Immuni
Il Comitato tecnico-scientifico rivolge anche un altro invito, a studenti e personale scolastico: “È raccomandato tra le misure assolutamente opportune l’utilizzo dell’applicazione Immuni”. In particolare gli esperti ne consigliano “l’adozione da parte di tutti gli studenti ultraquattordicenni, di tutto il personale scolastico docente e non docente, di tutti i genitori degli alunni”. Un invito motivato dal fatto che il “Cts ritiene che costituisca uno dei punti chiave della strategia complessiva di prevenzione e monitoraggio del mondo della scuola”.
I timori per la ripresa della scuola a settembre
Nel verbale del Cts vengono espresse anche alcune preoccupazioni sulla ripresa della scuola, che potrebbe portare anche a un aumento della circolazione del virus: “Non è nota la reale trasmissibilità nelle scuole anche se cominciano ad essere disponibili evidenze scientifiche di outbreak in ambienti scolastici. Non è nemmeno noto l’impatto che potranno avere le misure di riorganizzazione scolastica che si stanno mettendo in campo in questi giorni”. Le incertezze sono tante e le previsioni difficili da fare. Tra queste anche un’altra preoccupazione viene espressa dagli esperti: “Più in generale non è noto quanto i bambini, prevalentemente asintomatici, trasmettano Srs-CoV-2 rispetto agli adulti”. La ripartenza della scuola rimane, quindi, un’incognita.