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Scrive che “i gay non sono normali”, bufera sul libro del generale Vannacci: Crosetto prende le distanze

Da “cari omosessuali, normali non lo siete” a “rivendico il diritto all’odio”, sono diverse le affermazioni messe nero su bianco dal generale Roberto Vannacci nel suo libro autoprodotto che hanno fatto scoppiare le polemiche. Sia il ministro Guido Crosetto che l’Esercito hanno preso le distanze.
A cura di Annalisa Girardi
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È bufera di polemiche sul libro autoprodotto dal generale Roberto Vannacci, intitolato "Il mondo al contrario". Un volume dove l'ex capo dei paracadutisti della Folgore, oggi alla guida dell'Istituto Geografico Militare, con un linguaggio sessista e discriminatorio parla di omosessuali, ambientalisti, migranti, femministe e molto altro. Alcune frasi sono riportate da Repubblica: da "cari omosessuali, normali non lo siete" a "rivendico il diritto all'odio", sono diverse le prese di posizione che hanno innescato le critiche. Tanto che hanno preso pubblicamente le distanze sia l'Esercito che il ministro della Difesa.

"Non utilizzate le farneticazioni personali di un generale in servizio per polemizzare con la Difesa e le Forze Armate. Il generale Vannacci ha espresso opinioni che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione", ha scritto su Twitter Guido Crosetto. Per poi annunciare: "Per questo sarà avviato dalla Difesa l’esame disciplinare previsto".

Anche l'Esercito ha condannato le affermazioni del generale, scrivendo in una nota di riservarsi la possibilità di adottare i provvedimenti necessari per tutelare la propria immagine:

La Forza Armata prende le distanze dalle considerazioni del tutto personali (come precisato nel testo) espresse dall'Ufficiale. Si precisa che l'Esercito non era a conoscenza dei contenuti espressi in esso e che gli stessi non erano mai stati sottoposti ad alcuna autorizzazione e valutazione da parte dei vertici militari. In tal senso l'Esercito si riserva l'adozione di ogni eventuale provvedimento utile a tutelare la propria immagine

Vannacci aveva espresso posizioni controverse anche sull'utilizzo della legittima difesa, chiedendosi perché, nel caso in cui un ladro entrasse in casa sua, "non non dovrei essere autorizzato a sparargli, a trafiggerlo con un qualsiasi oggetto mi passi tra le mani". E ancora: "Se pianto la matita che ho nel taschino nella giugulare del ceffo che mi aggredisce, ammazzandolo, perché dovrei rischiare di essere condannato?".

Nella quarta di copertina si legge:

Quando definirsi padre o madre diventa discriminatorio, scomodo ed esclusivo perché urta con chi padre o madre non è; quando si inneggia a larga voce per l'adozione di sempre più disparati diritti senza prevedere un altrettanto fitta schiera di doveri; quando non sai più come chiamare una persona di colore perché qualsiasi aggettivo riferito all'evidentissima e palese tinta della sua pelle viene considerato un'offesa. Molti chiamano questa condizione Civiltà e Progresso. Ecco, questo libro è dedicato a tutti gli altri!

Su Amazon viene specificato che il libro è acquistabile con il bonus Cultura e con il bonus Carta del Docente.

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