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Scorta compagna Conte, Lamorgese: “Paladino era turbata e agente l’ha solo accompagnata a casa”

La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, risponde al question time sulla scorta del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, utilizzata dalla sua compagna, Olivia Paladino. L’agente sarebbe intervenuto solamente perché la donna era “turbata” e per permetterle di tornare a casa, percorrendo pochi metri insieme fino all’abitazione, secondo quanto spiegato da Lamorgese.
A cura di Stefano Rizzuti
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La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, riferisce alla Camera durante il question time sul caso della scorta utilizzata da Olivia Paladino, compagna del presidente del Consiglio del Consiglio, Giuseppe Conte. L'inquilino di Palazzo Chigi è indagato per questa vicenda. Lamorgese racconta come sarebbero andate le cose nel giorno in cui Paladino era stata raggiunta da un cronista de Le Iene sotto il suo appartamento. Per la ministra dell’Interno, la compagna di Conte “appariva turbata” e dopo essere uscita dal supermercato (in cui era entrata per sfuggire al giornalista), in seguito anche alla segnalazione del titolare del negozio, è stata accompagnata da un uomo della scorta verso la sua abitazione. L’agente è intervenuto su segnalazione del commerciante e ha accompagnato la donna solo per pochi metri, spiega Lamorgese.

La scorta si trovava all’esterno dell’abitazione perché al suo interno c’era il presidente del Consiglio. I fatti risalgono al 26 ottobre e sono avvenuti nel centro di Roma, dove Conte e la compagna risiedono. Lamorgese precisa che “gli elementi non sono tratti da una presunta relazione di servizio, ma da un appunto informativo e predisposto dopo articoli di stampa”. Rispondendo all’interrogazione della Lega, la ministra dell’Interno aggiunge: "Preciso che in base alle informazioni pervenutemi, la persona alla quale la signora Paladino, prima di lasciare il negozio, ha consegnato la borsa, non era un operatore del servizio di tutela del presidente Conte, bensì uno dei titolari dell'esercizio commerciale”.

Questa precisazione di Lamorgese segue una specifica sollecitazione degli interroganti sul tema. Nell’interrogazione, infatti, si dice: "Sembrerebbe che la compagna del presidente del Consiglio dei ministri sia stata vista mentre consegnava un borsone ad uno degli uomini della scorta, al quale avrebbe chiesto ‘Te la lascio, mi serve domani. Portala via’”. Non si trattava, però, di un’agente della scorta, come precisato dalla titolare del Viminale. Lamorgese conclude: “La troupe televisiva continuava comunque a seguire la signora Paladino e a porle con insistenza domande senza tener conto del turbamento della signora e della sua volontà di non rilasciare alcuna dichiarazione, desistendo solo a pochi metri dal portone dell'abitazione da cui poi si allontanava spontaneamente”.

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