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Scontro nel governo sul Recovery fund, Italia viva: “Ci sono due maggioranze, siamo sconcertati”

Italia viva attende ancora il testo aggiornato del Recovery plan, passaggio considerato condizione essenziale per sedersi a un tavolo di confronto sui contenuti, ed eventualmente approvare il testo definitivo in Consiglio dei ministri. Intanto Andrea Orlando ha detto di aver partecipato ieri a una riunione con il ministro Gualtieri. Iv: “Ci sono due maggioranze”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Oggi è atteso l'importante Consiglio dei ministri che dovrebbe approvare la versione definitiva del Recovery plan. Ma gli esponenti di Italia viva hanno sapere di non aver ricevuto ancora il testo rivisto. E la riunione tra Conte e i ministri non è stata ancora convocata. Il premier Conte con un lungo post su Facebook aveva annunciato ieri che avrebbe sottoposto il testo ai capi delegazione delle forze di maggioranza prima del Cdm. Nel caso non ci fosse un accordo sulla nuova bozza le ministre di Iv, Bonetti e Bellanova, potrebbero dimettersi. Ma Renzi è comunque convinto che non si andrà a nuove elezioni: se la scuola è stata chiusa per molti mesi, è il ragionamento, non si può pensare che gli italiani tornino alle urne.

La notizia di una riunione tra i dem e il ministro Gualtieri sul nuovo testo del Recovery fund, circostanza confermata dal vicesegretario Pd Orlando, ha provocato "grande irritazione": "Queste dichiarazioni – si apprende da fonti di Italia Viva – parrebbero confermare quello che lo stesso partito di Matteo Renzi ha più volte stigmatizzato: una maggioranza nella maggioranza". A quanto si apprende la ministra Bellanova si sarebbe detta "sconcertata e irritata per un metodo molto poco istituzionale e per nulla teso a quella pari dignità politica più volte sollecitata. Ancor più sconcertata da voci abilmente diffuse di una convocazione di Italia Viva alla riunione di ieri, convocazione mai arrivata". Un piccolo giallo.

Fonti della maggioranza hanno detto all'Ansa che il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri avrebbe avuto ieri incontri riservati in videoconferenza con Pd, M5s, Leu, per illustrare i contenuti della bozza aggiornata del Recovery plan. Un incontro, nelle intenzioni del governo, sarebbe stato in programma anche con Italia viva, ma il partito di Renzi vuole appunto visionare il testo, prima di qualsiasi colloquio.

Iv intanto è tornata a incalzare il governo per bocca di Ettore Rosato, e sembra tornare a chiedere almeno un rimpasto, che lo stesso Conte, sostenuto dal Pd, non ha intenzione di lasciare Palazzo Chigi: "C’è bisogno di rafforzare la squadra. C'è bisogno di avere le idee chiare su cosa fare e su queste idee chiare costruire anche una squadra. Ci dica il Presidente del Consiglio dove andiamo. Noi vorremmo superare la teoria di prendere i problemi e metterli sotto il tappeto, come nel caso del problema Autostrade. È ancora lì, sono due anni che è sotto il tappeto", ha detto a Start, su Sky TG24, il presidente di Italia Viva. "Noi – ha aggiunto – vorremmo un governo che, in una fase di emergenza come questa, avesse il coraggio di decidere, anche scontrandosi qualche volta, ma non lasciando i problemi lì".

"C'è una deadline per questa crisi, perché siamo in gravissimo ritardo. Noi abbiamo scoperto come si utilizzano questi soldi il 7 gennaio. Siamo in un ritardo clamoroso", ha aggiunto Rosato a proposito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sul PNRR "non è che dobbiamo essere contenti noi, è una questione di logica e investimento sul Paese. Chi ha fatto quelle scelte non ha pensato al futuro del Paese, ma a raccogliere un po' di progetti che aveva nei cassetti, o ‘sfizi’ che voleva togliersi, come la Fondazione sulla cybersecurity o il cashback. È una cosa che serve poco all’Italia. Invece non ci capiterà mai più di avere tutti questi soldi da spendere, quindi non si possono fare errori".

"Il presidente del Consiglio – continua Rosato – ci ha anticipato che andremo in Aula. Continuo a leggere sui giornali che ha i senatori, che qualcuno arriverà da Italia Viva. Tutte cose che a noi non risultano ma facciamo finta che sia tutto vero quello che leggiamo. Il Presidente del Consiglio lo vedo molto impegnato sul fronte dei responsabili, noi vorremmo usare responsabilità nei confronti del Paese. Se ci vuole un confronto in Aula noi siamo pronti. Andiamo in Aula e ci confronteremo. Ma non solo sui numeri, anche sulle idee".

"Perché – ha aggiunto – non attiviamo il Mes? È un problema di etichetta? Cambiamogli nome. Ci sia confronto di merito, ci dimostrino che sbagliamo sul Mes. Se ci sbagliamo lo ammetteremo, ma lo devono dimostrare. Oppure stiamo facendo un danno al Paese perché perderemo centinaia di milioni di euro di interessi?".

Renzi: "Io accusato di complotti internazionali"

"Le immagini di Washington fanno male al cuore. Gli Stati Uniti infatti sono per definizione LA democrazia. E oggi questa identità tra un Paese e un valore è messa in discussione dalle parole folli di un Presidente senza vergogna e dagli atti violenti di persone che sono state nutrite per anni dalla violenza verbale del populismo". È quanto ha scritto Matteo Renzi nella sua ultima Enews, a proposito dell'assalto di ieri al Congresso a Washington.

"Oggi tocca a noi dire che la democrazia americana è un valore che non si tocca. Dire che il comportamento di Trump è folle (e i primi a dirlo chiaro dovrebbero essere i suoi fan italiani, ancora troppo reticenti sull'argomento). Dire che il Presidente Biden avrà l'appoggio e il sostegno di tutti per riportare la normalità a Washington. Joe Biden è l'uomo giusto per stile, carisma, autorevolezza, storia, empatia. Dire che l'amicizia tra Stati Uniti e Italia è indissolubile. Per sempre", scrive il leader di Iv.

"Ieri, prima dell'assalto al Campidoglio, alcuni profili trumpiani hanno accusato Obama e il sottoscritto di ‘orchestrare' campagne contro Trump. Siamo alla follia totale. I responsabili di queste menzogne hanno ricevuto il pardon – una sorta di grazia – da Trump qualche settimana fa – spiega Renzi -. Sto cercando con i miei avvocati di chiedere comunque di portare questi signori davanti alla giustizia italiana. Quello che dicono di me è folle: ci mancava giusto che mi accusassero di complotti internazionali. Ma ancora più grave è che questi signori la facciano franca".

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