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Scontro fra pastori e forze dell’ordine: aperte due inchieste

La Procura di Civitavecchia apre due inchieste in merito ai disordini di ieri, intanto i pastori hanno fatto ritorno in Sardegna ricevendo la solidarietà di Antonio Di Pietro.
A cura di Cristian Basile
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Da alcuni mesi ormai il Movimento dei Pastori Sardi si è reso protagonista di numerose azioni di protesta contro il Governo e contro la Regione chiedendo contributi per il settore agropastorale ed un prezzo equo per il latte ovino e caprino. Dopo aver bloccato l'aeroporto di Olbia ed il porto di Porto Torres e dopo i violenti scontri di Cagliari del 19 ottobre scorso tra polizia e manifestanti, duecento componenti del Mps sono arrivati ieri mattina a Civitavecchia con l'intento di recarsi a Roma per raggiungere con una delegazione il Ministero delle politiche agricole.

In realtà, il 2 novembre, dopo giorni di proteste e trattative, il movimento dei pastori e la Regione Sardegna avevano firmato un'intesa nella quale si prevedeva l'aumento del prezzo del latte (tra i 75 e gli 85 centesimi al litro), grazie ad uno stanziamento di 10 milioni di euro "per incentivi alle strutture in forma di aiuti temporanei". Già, però, a pochi giorni dalla sigla dell'accordo la protesta riprendeva con la denuncia del mancato rispetto dello stesso. Protesta che ieri si è spostata sul "continente", come chiamano i sardi la penisola italiana.

Appena giunti al porto di Civitavecchia, però, i bus che avrebbero dovuto trasportare i circa duecento pastori del movimento a Roma sono stati bloccati dalla polizia, scatenando così la reazione dei manifestanti i quali inizialmente hanno cercato di forzare il blocco e successivamente di raggiungere in treno la capitale. Anche alla stazione però sono stati bloccati, tre denunciati per "resistenza a pubblico ufficiale" e tutti per "manifestazione non autorizzata". Dopo alcuni momenti di forte tensione, è tornata la calma ed i pastori, molti dei quali accompagnati da mogli e figli, hanno concluso la protesta e si sono improvvisati turisti per il centro di Civitavecchia in attesa del traghetto che stamattina li ha riportati ad Olbia.

Molta amarezza tra i pastori come evidenzia Felice Floris, leader del movimento:

"Quello che si è celebrato ieri è stato un processo alle intenzioni, hanno limitato il nostro diritto di manifestare, la nostra libertà di pensiero e di movimento. Siamo stati letteralmente in ostaggio delle forze dell'ordine, volevamo semplicemente fare una conferenza stampa per annunciare la nascita di un coordinamento dei pastori del Mediterraneo, un movimento che nonostante quanto avvenuto ieri non si fermerà sino a quando non avrà ridato dignità al nostro lavoro".

Intanto la procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto due inchieste in seguito ai disordini di ieri. Una nei confronti dei tre pastori denunciati per manifestazione non autorizzata e resitenza a pubblico ufficiale, l'altra per verificare il comportamento delle forze dell'ordine. Solidarietà ai pastori giunge dal leader dell' IDV Antonio di Pietro:

"È una sorta di Daspo quello che Maroni vuole applicare ai pastori sardi? Non si può rispondere con la violenza ai problemi sociali. Ci chiediamo perchè il ministro, di fronte a due vertenze e a due industrie del latte, applichi due misure diverse. Forse, perchè oggi a protestare sono i pastori sardi, contro i quali vale la regola della estrema durezza, e non allevatori del nord leghista che, invece, sono stati ripagati con i benefici voluti dalla Lega con l'accollo allo Stato delle multe per la violazione delle quote latte? Maroni la smetta di essere parziale e si adoperi presso il suo collega ministro dell'agricoltura affinchè il problema posto dal Mps sia affrontato e risolto. Operi mediazioni consentendo la libertà di locomozione e di manifestazione. Dimostri che l'Italia è unita e unica»

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