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Scontro Cts-Anci su assembramenti, Miozzo: “Mai detto niente contro i sindaci, ognuno faccia il suo”

Botta e risposta tra Cts e Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani, dopo le immagini degli assembramenti nelle strade lo scorso week end. Decaro: “Basta con il tiro al bersaglio sui sindaci”. Miozzo: “Il mio era solo un caloroso ed accorato appello a collaborare perché solo lavorando insieme potremo combattere questa disgraziata guerra”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo gli assembramenti che si sono verificati domenica in diverse città italiane, nella giornata di ieri è scoppiata la polemica. Tra sindaci e Cts è andato avanti nelle scorse ore un battibecco a distanza, tra moniti e scarichi di responsabilità. Gli esperti del Comitato tecnico scientifico, preoccupati per la folla e per l'allentamento delle misure si sicurezza hanno ricordato come fascia gialla non equivalga a un ritorno alla normalità, e che il rischi che la curva dei contagi risalga è dietro l'angolo.

Ma se le persone sono libere di spostarsi, è il ragionamento dell'Anci, perché il il dpcm lo consente, gli amministratori locali non possono imporre ulteriori divieti: "Basta con il tiro al bersaglio sui sindaci, il Cts pensi a fare la sua parte" sbotta il presidente Antonio Decaro attaccando il coordinatore Agostino Miozzo che "sembra impegnato in un disperato tentativo di allontanare da sé le responsabilità e addossarle sugli obiettivi più facili, quelli che per natura e per senso del proprio dovere sono abituati ad esporsi in prima persona".

"Voglio ricordare a Miozzo – ha proseguito Decaro – che noi sindaci non siamo responsabili della sorveglianza di strade e piazze nelle azioni di contrasto alla diffusione del virus. E che, fino a oggi, ci siamo ben guardati dallo scagliarci contro alcune discutibili scelte dello stesso Cts. Abbiamo sempre, al contrario, provato a tenere insieme le nostre comunità, ormai economicamente e psicologicamente stremate, dopo un anno di restrizioni".

"Mai detto niente contro i sindaci, il mio era solo un caloroso ed accorato appello a collaborare perché solo lavorando insieme potremo combattere questa disgraziata guerra", ha detto Agostino Miozzo a "Radio anch'io" su Rai Radio 1. "Era un appello rivolto a tutte le componenti dal sistema", ribadisce Miozzo, nella lotta al Covid "ognuno deve fare il suo: la mia era una valutazione, non una critica né una contestazione, fatta dopo aver visto immagini che mi hanno fatto tornare indietro di qualche mese e mi hanno fatto preoccupare".

Il punto è che quasi tutta l'Italia è gialla da ieri, a eccezione di poche Regioni, e cioè Sicilia, Provincia autonoma di Bolzano, Puglia, Sardegna e Umbria, che sono ancora arancioni. E nelle zone gialle bar e ristoranti sono aperti, e fino alle 18 si può anche consumare al tavolo. E in più tutti i negozi sono aperti. Complici le belle giornate è inevitabile che dopo mesi di chiusure le persone si riversino nelle strade. Il Cts dovrà riunirsi ancora nei prossimi giorni, mercoledì o venerdì, per mettere nero su bianco il nuovo protocollo sullo sci, in vista di una riapertura degli impianti, prevista per il 15 febbraio, data in cui scade anche il divieto di spostamento tra le Regioni. Il Cts sarebbe intenzionato a non riaprirli in zona arancione. L'intenzione degli esperti è inoltre quella di chiedere alle Regioni di aggiungere ulteriori misure per la gestione dei flussi soprattutto i comprensori più grandi, quelli che si trovano al confine tra diverse Regioni o province autonome.

Per quanto riguarda invece l'annuncio fatto dalla presidente della Commissione Ue Ursula vin der Leyen, secondo cui entro l'estate sarà possibile vaccinare il 70% della popolazione adulta europea, Miozzo ha detto: "I piani sul vaccino difficilmente possono essere rispettati, bisogna essere preparati a molte variabili, credo però che abbia ragione Fabio Ciciliano quando parla di coinvolgimento della Protezione civile nella campagna vaccinale, ne abbiamo parlato diverse volte anche con il commissario Arcuri. Il piano deve comunque migliorare, a partire dalla comunicazione e con una definizione di dove va prenotato il vaccino, dove farlo, chi deve farlo: un over 80 non può attendere il nipote che lo aiuti a fare la prenotazione online, così non può funzionare", ha detto. La posizione di Fabio Ciciliano è meno ottimistica di quella di Bruxelles: secondo il membro del Cts infatti l'immunità arriverà solo nel 2022.

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