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Scontro Conte-Grillo: Crimi avvia il voto del direttivo su SkyVote e non su Rousseau

Vito Crimi certifica lo strappo e avvia la votazione voluta da Grillo per il comitato direttivo a cinque, ma sulla nuova piattaforma SkyVote e non su Rousseau come aveva chiesto il garante. Nel frattempo Conte accetta l’invito dei parlamentari e annuncia che se chiedono di vedere il nuovo statuto scritto da lui glielo farà leggere volentieri. I big intanto mediano senza risultati, mentre i gruppi parlamentari sono nel caos e cominciano a riflettere sulla parte con cui schierarsi quando si arriverà alla scissione che, ad ora, appare inevitabile.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Lo strappo in casa Movimento 5 Stelle si fa sempre più concreto. La notizia della serata è la decisione del reggente Vito Crimi che, dopo il duro scontro di ieri con Beppe Grillo, ha deciso di avviare le pratiche per il voto del direttivo a cinque previsto dal cambio di statuto certificato prima dell'incarico a Giuseppe Conte. Nel suo passo indietro del garante fondatore chiedeva proprio questo: portare le lancette indietro di qualche mese, a prima della designazione a leader in pectore dell'ex presidente del Consiglio. Gli iscritti, perciò, saranno chiamati a votare i comitato direttivo, ma non sulla piattaforma Rousseau come chiesto da Grillo.

È così che Crimi decide di certificare lo strappo: indicendo la votazione su SkyVote, la nuova piattaforma individuata per il dopo Rousseau. Il reggente accontenta Grillo, ma allo stesso tempo mette in chiaro che con Casaleggio il Movimento 5 Stelle non avranno più a che fare. Così Crimi ha avvisato il garante attraverso una mail di aver avviato questa mattina tutti gli adempimenti che servono per votare il comitato direttivo, individuando modalità e tempistiche per la presentazione delle candidature, per le verifiche dei requisiti e per lo svolgimento della votazione. Ma niente Rousseau. Ora bisognerà capire chi vorrà candidarsi e se questo porterà allo strappo di Conte.

Nel frattempo i gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle sono nel caos. Mentre i big continuano a mediare e a sperare in una riconciliazione, con Luigi Di Maio che questa mattina è stato un'ora a casa di Conte, è sempre più difficile capire cosa accadrà all'interno del partito. Dai segnali che arrivano sembra che il gruppo dei senatori sia più vicino all'ex presidente del Consiglio, mentre quello dei deputati più dalla parte del garante. Insomma, la scissione, ora dopo ora, sembra sempre più inevitabile. Bisognerà capire in che tempi e in che modi ci si arriverà. Non è bastato l'ultimo video di Grillo, dai toni più concilianti. Conte, uscendo di casa questa sera, ha annunciato che accetta volentieri l'invito dei parlamentari, che hanno chiesto di vedere il nuovo statuto scritto da lui e considerato la pietra dello scandalo. Ora tutto dipende da Conte e da cosa deciderà di fare. O meglio, da quando deciderà di farlo. Perché con quel "non terrò questo progetto politico nel cassetto" ha già chiarito il suo futuro.

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