Scontri dopo dpcm, Viminale: “In piazza sinistra, destra, ultras e criminali, ma no regia unica”
Dietro alle proteste degli ultimi giorni e agli scontri di piazza contro l’ultimo dpcm non c’è una regia unica. Ad assicurarlo è il Viminale e anche la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. Che ha parlato durante l’informativa al Senato sui disordini avvenuti in molte città italiane negli scorsi giorni. Si tratta, spiega Lamorgese, di “manifestazioni pubblicizzate da parte di singoli individui o gruppi, non sempre strutturati e non rispondenti a una strategia unitaria, ma accomunati comunque da finalità antigovernative”. Il Viminale spiega che durante il Comitato nazionale per l’ordina e la sicurezza è emerso che nelle varie piazze c’erano gruppi “antagonisti di destra e di sinistra, esponenti delle tifoserie ultras ed elementi della criminalità, per le quali non sono emersi evidenti elementi su una regia unica”.
Lamorgese: proteste organizzate sui social
Lamorgese sottolinea come le manifestazioni abbiano avuto “un momento di contatto attraverso i canali social”, le cui caratteristiche “favoriscono l’immediatezza” della circolazione. La situazione, in tutta Italia, viene “seguita con la massima attenzione”, assicura ancora la ministra dell’Interno. Garantendo inoltre: “Terremo in considerazione ogni minimo segnale di allarme perché la protesta non venga a turbare un clima già scosso dalle conseguenze della seconda ondata pandemica”.
La ministra. malcontento era solo pretesto
In piazza c’erano anche “civili proteste dei cittadini”, affiancate però da “inqualificabili episodi di violenza e guerriglia urbana: si è trattato di episodi che hanno trovato soltanto occasionale pretesto nel malcontento. Tutti gli episodi hanno visto all'opera soggetti che nulla hanno a che fare con le categorie interessate dalle misure del governo”. Non c’era, in sostanza, un disegno comunque, secondo il Viminale. Così come non c’era un’organizzazione da parte delle categorie colpite dalle restrizioni. Ma si è trattato di proteste ritenute più politiche e più anti-governative, che non dettate da reale malcontento sfociato in violenza, secondo la ministra dell'Interno.