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Scontri a Bologna per Ramy, Bignami (Fdi) chiede di rimuovere la bandiera della Palestina dal Comune

Dopo gli scontri alla manifestazione a Bologna per Ramy, durante la quale alcuni ignoti attivisti hanno scritto “Justice free Gaza” sul muro della sinagoga, il capogruppo Fdi alla Camera Galeazzo Bignami ha chiesto al sindaco Lepore di rimuovere la bandiera della Palestina che è stata esposta da una finestra del Comune. Bonelli (Avs): “Richiesta fascista”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il capogruppo di Fdi alla Camera Galeazzo Bignami chiede al sindaco di Bologna Lepore di rimuovere la bandiera della Palestina, che dallo scorso maggio è esposta da una finestra di Palazzo d'Accursio, sede del Comune.

"L’aggressione ai danni della comunità ebraica di Bologna è ulteriore riprova di un clima di intolleranza preoccupante che chiunque abbia un ruolo istituzionale ha il dovere di contrastare. È necessario che il Sindaco di Bologna rimuova immediatamente la bandiera palestinese che ha scelto di far sventolare fuori dal comune alimentando divisioni e faziosità pericolose. Così come dovrebbe prendere le distanze dai suoi stessi amministratori che partecipano a manifestazioni in cui si aggrediscono esponenti delle Forze dell’Ordine", ha detto Galeazzo Bignami.

L'attacco di Bignami è legato ai disordini avvenuti alle manifestazioni organizzate in diverse città, tra cui appunto Bologna, Roma e Torino, in ricordo di Ramy Elgaml, il 19enne morto il 24 novembre a Milano al termine di un inseguimento con i carabinieri. Nel capoluogo emiliano ignoti attivisti hanno scritto "Justice free Gaza" sul muro della sinagoga. "Un grave attacco antisemita, che deve essere condannato con assoluta fermezza", ha commentato ieri l'ambasciatore israeliano in Italia, Jontahan Peled. E anche da parte del primo cittadino Matteo Lepore sono arrivate parole di condanna, e di solidarietà alla comunità ebraica.

Il sindaco dem aveva motivato così a maggio la sua decisione di far sventolare la bandiera della Palestina: "Come sindaco di un Comune storicamente schierato per la Pace, la non violenza e la salvaguardia dei diritti umani è per me doveroso prendere posizione così come agire per garantire la maggiore coesione sociale possibile nella nostra città – aveva scritto Lepore sui social – . Per questo esporremo a Palazzo D’Accursio, accanto allo striscione per il cessate il fuoco, la bandiera della Palestina. Prendiamo parte in favore delle vittime e dei diritti umani, ancora una volta quindi. Non possiamo e non vogliamo restare in silenzio, perché restare in silenzio di fronte a questa violenza vuol dire accettarla".

A Bologna si sono registrati violenti scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, con numerose attività commerciali che hanno subito danneggiamenti e atti vandalici. La Digos sta indagando su quanto avvenuto nel centro storico: una trentina di manifestanti sono stati identificati. In base a quanto apprende l'Ansa, la Digos è al lavoro per identificare tutti i manifestanti.

Momenti di tensione si sono vissuti anche a Roma, dove la manifestazione per Ramy di sabato sera è culminata nell'esplosione di diverse bombe carta. La premier Giorgia Meloni ieri ha preso le difese degli agenti: "Abbiamo assistito all'ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos ad opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo", ha commentato la premier, "non si può utilizzare una tragedia per legittimare la violenza. Alle forze dell'ordine va la nostra solidarietà, insieme agli auguri di pronta guarigione agli agenti feriti. Siamo dalla vostra parte".

Le reazioni: "La richiesta di Bignami è fascista"

"È disgustosa la richiesta del capogruppo di Fdi, Bignami, che ha chiesto al sindaco di Bologna, Lepore, di rimuovere la bandiera palestinese dal Comune. Una bandiera rappresenta un popolo e, in questo caso, quello palestinese, che da decenni subisce massacri e violenze ed è stato sottoposto a una forma vera e propria di apartheid. Dal 7 ottobre 2023, giorno dell'attacco terroristico da parte di Hamas che noi abbiamo duramente condannato, sono state uccise, anzi assassinate, dalle bombe dell'esercito israeliano, quasi 50 mila persone civili, in maggioranza donne e bambine. Ospedali e scuole distrutti, campi profughi bombardati, e cosa fa il capogruppo di FdI? Attacca una bandiera, e quindi un popolo che sta subendo le azioni criminali del premier Netanyahu, così come sono state definite dalla Corte Penale Internazionale, che ne ha chiesto l'arresto. La Palestina è riconosciuta come Stato in altri Paesi del mondo e come Stato osservatore permanente all'Onu. La richiesta di Bignami di togliere la bandiera palestinese non è solo vergognosa, ma è anche fascista. E non so se si sentirà offeso il capogruppo di FDI, che amava travestirsi alle feste da nazista", si legge in una nota Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde.

"Non condanno l'assalto alla sinagoga di Bologna perché non c'è stato. Si tratta di una bufala mentre l'unica cosa reale è il protrarsi del genocidio a Gaza. Non vi è stato alcun atto di devastazione o di vandalismo ai danni della sinagoga. Non vi è nulla di antisemita, tra l'altro, nella scritta ‘free Gaza". L'antisemitismo si ritrova, molto più facilmente, tra i camerati di Meloni e Salvini", ha dichiarato Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista. "Si sta creando un clima di criminalizzazione della protesta sociale che serve a giustificare i provvedimenti liberticidi del governo e a mettere a tacere la crescente indignazione nei confronti della complicità italiana con i crimini di Netanyahu. Le fake news sono tali anche se diffuse da telegiornali, giornalisti, ministri, sindaci e parlamentari di maggioranza e opposizione", ha aggiunto.

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