Sciopero, perché sindacati e governo Meloni litigano sul numero di partecipanti e chi ha ragione
Lo sciopero del 17 novembre è passato. Come previsto dopo la precettazione attuata da Matteo Salvini, per il trasporto pubblico è durato solamente quattro ore, dalle 9 alle 13, mentre per le altre categorie si è protratto per tutto il giorno.
Già dalla fine della mobilitazione in piazza è partita una polemica sui numeri. I sindacati organizzatori, Cgil e Uil, si sono dichiarati molto soddisfatti delle adesioni, mentre diversi esponenti della maggioranza – soprattutto il ministro dei Trasporti Salvini – ha detto che a partecipare è stata "la minoranza della minoranza". I numeri mostrano in effetti una percentuale bassa di adesioni, ma ci sono diverse cose da considerare: sono dati non definitivi, si riferiscono solo al settore pubblico e non tengono conto delle differenze territoriali.
I numeri dei sindacati
Le organizzazioni sindacali hanno parlato di "alta adesione" nei settori pubblici (scuola, trasporti, pubblico impiego), che scioperavano a livello nazionale. Nel Centro Italia poi la mobilitazione era estesa a molte altre categorie, e qui si sarebbe arrivati ad "adesioni medie di oltre il 70% in alcune Regioni”.
Cgil e Uil hanno dichiarato che ci sono stati "picchi del 100%" in alcuni porti, ma anche "dell'80% nella logistica, e del 70% nel trasporto pubblico locale e ferroviario". A Roma, la manifestazione principale si è tenuta a piazza del Popolo, che secondo gli organizzatori ha ospitato almeno 60mila persone.
Sul palco, il segretario Cgil Maurizio Landini ha dichiarato: "Tutte le piazze sono strapiene, come non si vedeva da anni". Oggi lo ha ribadito Stefano Malorgio, segretario generale della Filt-Cgil, sindacato dei trasporti: "Siamo soddisfatti delle adesioni. Il ministro Salvini ha ricevuto una risposta anche dal Nord, dove si sono fermati tutti i porti, e questo qualcosa alla Lega dovrebbe suggerire. Si sono fermati anche molti ambiti significativi di lavoro giovane come la filiera di Amazon, che ha aderito al 90%".
La risposta del governo Meloni: "Adesioni attorno al 5%"
I dati pubblicati dal dipartimento della Funzione pubblica – che raccoglie i numeri delle adesioni agli scioperi basati sulle paghe che vengono trattenute – danno un quadro più ridotto. Si tratta di numeri limitati, va detto: riguardano solo il settore pubblico, e soprattutto sono numeri provvisori perché sono stati raccolti ieri alle 19, quando non tutte le amministrazioni avevano già comunicato le informazioni complete. Ad esempio, per quanto riguarda le scuole, il ministro Valditara ha comunque chiarito che alle ore 19 solo il 60% circa degli istituti aveva comunicato le adesioni. Infatti il sindacato Flc Cgil, per la scuola, aspetterà lunedì per comunicare i suoi dati definitivi.
I numeri sono decisamente più bassi di quelli esposti dai sindacati. Tra tutti i settori pubblici (esclusi i trasporti) si registrano in totale 66mila adesioni, ovvero il 5,48% del totale. Ci sono picchi del 12,4% tra i Vigili del fuoco, mentre si va al 2,8% nella sanità (scioperavano gli infermieri del Nursind), con il 6,1% nell'istruzione e ricerca. Per quanto riguarda il trasporto, il ministero di Salvini ha detto che ha partecipato circa il 5% dei dipendenti sull'alta velocità, e meno del 16% del personale per i treni regionali.
Oggi il leader della Lega ha ribadito: "Quelli che hanno scioperato ieri, che vanno rispettati, sono una minoranza della minoranza della minoranza". Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, ha attaccato: "Lo sciopero di ieri è stato un flop. Voglio mandare un messaggio di umana comprensione a Landini. Come i suoi predecessori, cerca un seggio in Parlamento. Cgil e Uil non si abbattano, andrà meglio un'altra volta".
Come si spiega la differenza
Restano da tenere a mente che i dati pubblicati dal governo sono ancora provvisori – in alcuni casi molto parziali. In più, non tengono conto dei dipendenti privati: qui i sindacati hanno riportato numeri come il 90% di adesioni nella filiera Amazon, e percentuali alte anche in altre aziende (Fincantieri ad Ancona e Sammontana a Firenze, ad esempio).
Ancora, parlando di trasporti, la precettazione ha reso impossibile per molti partecipare. E, come per tutti i settori, ci sono state forti differenze territoriali: a Roma risulta un'adesione del 18,5% per l'Atac, mentre a Torino Cgil e Uil parlano dell'85%. Questo spiega anche i "picchi" che i sindacati hanno messo in evidenza in alcuni settori, come i porti – che in alcuni casi, come a Livorno, sono effettivamente stati bloccati.