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Sciopero, nuove fasce di garanzie per limitare stop nei weekend. Sindacati: “Diritto sotto attacco”

La Commissione di garanzia sugli scioperi ha introdotto fasce di garanzia anche nei giorni festivi per il trasporto ferroviario. La misura, sostenuta dal governo ma estremamente contestata dai sindacati, mirerebbe a bilanciare il diritto di sciopero con la tutela della mobilità.
A cura di Francesca Moriero
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La Commissione di garanzia sugli scioperi ha stabilito nuove regole per il trasporto ferroviario, introducendo fasce di garanzia anche nei giorni festivi. Dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21, i treni dovranno comunque circolare, anche in caso di sciopero. La decisione, accolta con favore dal Ministero dei Trasporti Matteo Salvini, è stata duramente criticata invece dai sindacati, che denunciano un attacco al diritto di protesta.

L'Unione sindacale di base (Usb) parla di un intervento "scomposto" che annuncia "un'ulteriore stretta sul diritto allo sciopero".

Cosa cambia per i passeggeri e perché è stata introdotta la misura

L'obiettivo del provvedimento sarebbe quello di garantire un equilibrio tra il diritto di sciopero e la tutela della mobilità dei cittadini. A distanza di 25 anni dalla normativa vigente, il Garante infatti ha ritenuto necessaria "un'adeguata revisione", ritenendo inaccettabile che nei giorni festivi i treni potessero fermarsi completamente, lasciando i passeggeri senza alternative. Secondo il Garante, la normativa precedente non era insomma più adeguata ai tempi: a differenza di altri settori come il trasporto aereo, marittimo e pubblico locale, il trasporto ferroviario non prevedeva alcuna protezione per i passeggeri nei giorni festivi. Per i treni a media e lunga percorrenza, compresa l'Alta Velocità, il livello di garanzia era inferiore rispetto ai servizi regionali nei giorni feriali. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) ha espresso estrema soddisfazione per la decisione, definendola "ragionevole" e sottolineando che tutelerebbe così milioni di italiani. Anche il ministro Matteo Salvini si è espresso sulla vicenda, ribadendo che "le rivendicazioni di alcuni sindacati non possono pregiudicare i diritti degli altri cittadini". Ad accogliere positivamente la misura anche le associazioni dei consumatori, che hanno evidenziato come, nei fine settimana di sciopero, i viaggiatori fossero spesso abbandonati senza servizi essenziali.

Sindacati sul piede di guerra: "Diritto allo sciopero calpestato"

La reazione delle sigle sindacali non si è fatta attendere: l'Unione Sindacale di Base (Usb) ha definito l'intervento una "stretta inaccettabile", mentre Uiltrasporti ha parlato di un "atto unilaterale" che compromette il diritto di protesta. La Filt-Cgil ha annunciato di voler avviare azioni legali per ripristinare il giusto equilibrio tra diritto allo sciopero e diritto alla mobilità, mentre la Fit-Cisl ha criticato la decisione, sostenendo che penalizza i sindacati responsabili. Ma le critiche non sono certo nuove. Negli ultimi mesi, infatti, il confronto tra sindacati, Mit e Commissione di garanzia sugli scioperi è stato caratterizzato da scontri continui: l'Autorità ha spiegato di aver consultato le parti sociali prima di prendere questa decisione e di essere intervenuta solo dopo aver constatato l’assenza di un’intesa tra le parti.

Nonostante le nuove regole, è tuttavia confermato lo sciopero del personale Trenord in Lombardia, indetto dal sindacato Orsa, mentre a livello nazionale si fermeranno i lavoratori del settore handling aeroportuale, ovvero coloro che si occupano dei servizi di assistenza a terra per passeggeri e bagagli.

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