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Sciopero generale: domani l’Italia si ferma. Trasporti nel caos, cortei e manifestazioni contro la manovra

Domani la giornata di mobilitazione generale proclamata dalla CGIL contro la manovra finanziaria del Governo Berlusconi e “l’attacco allo stato sociale e ai diritti dei lavoratori”. Cortei in tutta Italia, Susanna Camusso in piazza a Roma.
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La manovra finanziria, con l'ultimo, per certi versi fin troppo atteso, attacco diretto al "cuore dello Statuto dei lavoratori", ma anche la gestione della crisi economica e lo stato della politica italiana: ecco i nodi della grande mobilitazione proclamata dalla Cgil per la giornata di domani. Uno sciopero generale destinato ad allargare la frattura fra il Governo ed il maggiore sindacato italiano, proprio in un momento estremamente delicato per l'esecutivo guidato da Silvio Berlusconi.

Un Governo alle prese con una manovra finanziaria dalla genesi travagliata e contestata non solo dalle parti sociali, ma anche (e oseremmo dire, soprattutto) da enti locali ed amministratori territoriali. Un fronte del dissenso trasversale agli schieramenti politici che è destinato inesorabilmente ad ampliarsi nei prossimi giorni, con i passaggi parlamentari che potrebbero far luce su alcuni aspetti ancora poco chiari della "manovra in 4 giorni", approntata, smontata, rifatta, riveduta e corretta dal Ministro Tremonti. E del resto, se sembrano esserci i primi passi indietro da via XX Settembre (come il ripristino delle festività laiche, che sembravano destinate alla cancellazione), allo stesso tempo si registra la ferrea volontà della maggioranza di proseguire nel solco della linea tracciata nell'ormai celebre vertice notturno di Arcore.

In tal senso la scelta del Segretario Generale della CGIL assume i contorni di un vero e proprio "manifesto del dissenso", nei confronti di misure "profondamente inique che scaricano il peso della crisi sui lavoratori pubblici, sulle donne, sulle fasce sociali più deboli, sui pensionati e costituiscono una vessazione socialmente insopportabile". A maggior ragione dopo che le voci su una modifica dei meccanismi che regolano i rapporti di lavoro (in particolar modo per quanto riguarda i licenziamenti e le assunzioni) hanno trovato conferma ufficiale per bocca del Ministro Sacconi e ricevuto il plauso (seppur a determinate condizioni) dei segretari di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Insomma, se quello che ci apprestiamo a vivere non potrà che essere un autunno caldissimo, la mobilitazione di domani costituirà il primo vero banco di prova per quella "opposizione nel Paese reale" che negli ultimi mesi  non ha trovato spazio nè considerazione nelle "stanze dei bottoni" della politica nostrana, incapace di ascoltare le istanze provenienti dalla società e terrorizzata dagli effetti devastanti di quella che è prima di tutto una crisi di Sistema.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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