Sciopero Cgil, Camusso: Governo irresponsabile che vuole una manovra iniqua
Non è una manovra giusta né responsabile, sono queste le parole d’ordine venute fuori dal discorso finale di Susanna Camusso dopo il corteo di Roma. Per la leader della Cgil lo sciopero generale proclamato oggi è un atto dovuto contro una manovra che colpisce i più deboli, una manifestazione a favore di provvedimenti più equi.
Mentre ancora si discute sulle percentuali di astensione dal lavoro, tornano a parlare i detrattori dello sciopero, il leit motiv è sempre l’inopportunità dei tempi. Dalla Polverini a Bonanni e Santini della Cisl tutti parlano di momento sbagliato, perché il Paese è a rischio e la manovra ancora in discussione. La Camusso, però, ha fortemente difeso la scelta dei tempi e dei modi della protesta. “Se non ora quando?” è stato il suo quesito rivolto soprattutto a Cisl e Uil.
Il corteo di Roma partito in mattinata tra fischietti, balli e canti, si è fermato all’altezza del Colosseo dove la Camusso ha tenuto il suo comizio finale. Il segretario ha voluto più volte ricordare lo sfascio che questa manovra rappresenterebbe per il Paese e ha difeso a spada tratta la scelta di tornare in piazza. “Le nostre piazze sono le piazze di chi non si rassegna, noi un Paese così non ce lo meritiamo e non lo vogliamo” ha esordito la Camusso, che si è scagliata duramente non solo contro la manovra ma anche contro il Governo, “l'Italia è il paese del lavoro, ci sono alcuni ministri ingordi della divisione che non si accorgono più di quello che fanno”.
La Manovra, che oggi inizierà il suo iter parlamentare, non è mai piaciuta alla Cgil e il segretario oggi lo ha ripetuto più volte, “questa manovra è incivile e irresponsabile, è ingiusta perché si accanisce sulle persone più deboli”. “E’ una manovra irresponsabile perché colpisce i lavoratori e i pensionati, si accanisce sui più deboli e tagliando sugli enti locali fa un danno alle persone” è la spiegazione della Camusso.
La numero uno della Cgil rimprovera al Governo di non volersi assumere le responsabilità e di non voler ammettere di aver rotto il patto con i cittadini. Marcando la mano sui dubbi e le incertezze che hanno caratterizzato le riscritture della manovra ha detto “non c'è l'idea su quale sia il futuro del Paese”, continuando “quale mente perversa ha deciso di cancellare, feste come il primo maggio e il 25 aprile, di cancellare la nostra memoria, la nostra storia?”
Discorso integrale di Susanna Camusso
Il discorso del presidente della Cgil allo sciopero generale di Roma
Alla Cgil non è piaciuto assolutamente il blitz finale contro lo statuto dei lavoratori, quell’articolo8 che spalanca un portone agli attacchi contro i diritti dei lavoratori, “Si stralci l'articolo 8” ha tuonato perentoriamente, “bisogna cancellare una norma che è una vergogna", e riferendosi al Ministro che ha chiuso ogni spiraglio di dialogo ha detto “Sacconi verrà ricordato per sempre come il peggior ministro del lavoro della storia repubblicana” minacciando poi “se il Parlamento non lo stralcia devono sapere che intraprenderemo tutte le strade e le iniziative possibili perché questa vergogna deve essere cancellata. Lo diciamo anche a Confindustria”.
Una giornata quella di Roma conclusa, per tutti i manifestanti, con l’inno partigiano Bella Ciao, dopo che la Camusso ha ricordando a tutti che “anche se la manovra sarà approvata, noi saremo giorno per giorno in piazza con quelli che hanno il coraggio di dire no”.