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Scintille Renzi-Calenda, leader Azione: “Non firmo la proposta sul premierato”

Il leader di Italia viva Matteo Renzi ha firmato nel corso di una conferenza stampa in Senato un disegno di legge costituzionale per l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Ma Calenda frena: “Siamo favorevoli a indicazione premier ma non all’elezione diretta”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Matteo Renzi ha presentato oggi in Senato il ddl di revisione costituzionale che punta al premierato, l'elezione di diretta del presidente del Consiglio: "È una proposta con 4 articoli della Costituzione concreti da modificare. Non ce n'è per i rinvii e le perdite di tempo, la Meloni ci dica sì o no", ha detto l'ex premier.

E ancora: "Il governo Meloni non ha avuto la forza di farlo. Chiacchiera, chiacchiera, ha un grande consenso, ma fa melina. Questa proposta di legge è messa agli atti il primo agosto e sulla carta ha la maggioranza. Vediamo chi ci sta". Ma Carlo Calenda ha già chiuso al ddl.

"Non firmerò la proposta di Renzi", ha detto l'ex ministro, interpellato in Senato. E premette: "Noi siamo favorevoli all'indicazione del premier ma non alla sua elezione diretta", perché questa apre a due scenari: "Uno è che il presidente della Repubblica passa ad essere una figura minore in quanto non eletto. Secondo, quello che sarebbe accaduto nella scorsa legislatura: e cioè che avremmo avuto 5 anni di Di Maio premier" perché un presidente del Consiglio "non può cadere, se eletto, se non con tutta la legislatura".

E visto che i parlamentari "non vogliono andare a casa" ci si tiene "il premier peggiore che c'è", spiega il leader di Azione. "In tutti i sistemi in cui c'è l'indicazione del premier" questo "può essere sostituito con la sfiducia costruttiva su cui noi siamo d'accordo e allo stesso tempo, e anche su questo siamo d'accordo, il premier deve potersi nominare e revocare i ministri, ma sempre deve essere possibile cambiarlo altrimenti ingessi il sistema", aggiunge. Da qui la proposta di "indicare il premier nell'ambito di un sistema proporzionale con coalizioni". 

Ma l'elezione diretta del premier "è nel programma con cui Azione e Italia Viva si sono presentati agli italiani", gli ha ricordato Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva. "Carlo Calenda l'ha raccontata e difesa nelle piazze durante la campagna elettorale. Se oggi pur di attaccare Renzi smentisce anche se stesso è un problema suo, non nostro. Ormai la situazione è surreale: Calenda passa la giornata ad attaccare Italia Viva, sembra ossessionato. Noi siamo per rafforzare la democrazia con il sindaco d'Italia e portare avanti le proposte per cui siamo stati votati: fra quelle proposte, c'è il sindaco d'Italia. Non tradiremo il mandato degli elettori".

"Questo era il programma del Terzo Polo in tema di Riforme istituzionali: l'elezione diretta del capo del governo. Su questo ci siamo spesi in campagna elettorale e su questa linea oggi abbiamo depositato un disegno di legge costituzionale in Senato. Perché oggi Calenda dica che non va bene, davvero non si riesce a capire", ha commentato su Twitter il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto, postando il punto 3 del programma elettorale del Terzo Polo.

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