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Scilipoti sbotta: “Sono stanco, Grillo non usi il mio nome per insultare i suoi”

Il leader del Movimento di Responsabilità Nazionale e attualmente senatore del Popolo della Libertà non ci sta ad essere associato al “concetto del trasformismo”. E torna ad attaccare Grillo.
A cura di Redazione
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Questa volta Domenico Scilipoti, ex parlamentare dell'Italia dei Valori ed ora senatore del Popolo della Libertà (eletto in Calabria), sceglie una nota per replicare alle accuse che, indirettamente per la verità, gli sono piovute addosso in questi giorni. A partire dalle sue ultime dichiarazioni (una intervista a Luca Sappino per l'Espresso in particolare), in cui parlava di un improbabile Letta – bis: "Riflessioni di carattere squisitamente politico, inerenti ai diritti dei parlamentari che non debbono obbligatoriamente spalmarsi sulle dichiarazioni dei segretari di partito, non prefiguravano certamente un cambio di casacca".

Così Scilipoti ritiene che non sia corretto associare il suo nome al concetto di "trasformismo", come fatto proprio ieri da Beppe Grillo (che aveva criticato in modo aspro il senatore "dissidente" Orellana): "Beppe Grillo e i suoi onorevoli quando debbono reciprocamente accusarsi di tradimento politico, utilizzano impropriamente il mio nome, dimostrando di non conoscere la mia storia politica, improntata al rispetto delle prerogative dei parlamentari, né di leggere le dichiarazioni che rilascio alla stampa. Sono stanco di leggere sulle agenzie e sui giornali il mio nome utilizzato come sinonimo di trasformista".

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