Scilipoti e Saya: la strana coppia e l’ombra reazionaria
L’ombra del neofascismo cala sull’Italia? Dal punto di vista costituzionale, movimenti o partiti di stampo fascista non dovrebbero essere accettati in un paese come il nostro, eppure scenari simili sembrano delinearsi proprio in questo difficile momento storico-politico. L’Onorevole Domenico Scilipoti, a capo del Movimento di Responsabilità Nazionale starebbe mettendo le basi per un’alleanza con la formazione conservatrice MSI-Destra Nazionale di Gaetano Saya. L’incontro tra i due sarebbe dovuto avvenire il 24 settembre a Genova, ma l’onorevole, per impegni improrogabili, non si è presentato al convegno di Saya. Il capo del Partito Nazionalista Italiano ha promosso tale incontro per radunare e selezionare giovani di destra, in vista della fondazione di un movimento che per ora oltre ad una incerta piattaforma programmatica ha elaborato una sorta di "linea di abbigliamento": infatti, sul sito del movimento si possono comprare delle vere e proprie divise, create ad hoc. Le reazioni di sdegno e sconcerto sono arrivate, principalmente, dalla rete attraverso Facebook: sul social network è stato creato un gruppo apertamente schierato contro Saya, intitolato “Non vogliamo Gaetano Saya a Genova! No al nazionalismo in Italia”.
Saya, dal canto suo, incurante del polverone di polemiche che ha scatenato con le sue posizioni nazionaliste, ha pensato bene di farsi vedere online, vestito con una divisa da “legionario”, affermando che in Parlamento ha un unico referente, cioè Scilipoti, il quale si è mostrato onorato dell’invito di Saya a Genova. Scilipoti non si è presentato al convegno, dichiarando a Repubblica.it che “alcuni punti che sono stati messi all’ordine del giorno, come la patria, la famiglia e la cristianità, io li sto portando avanti come Movimento di Responsabilità Nazionale. Mi avevano fatto richiesta di diventare il segretario del Msi-Dn e io li ho ringraziati”. Un’alleanza per raggiungere un “progetto” comune che si può sviluppare, come afferma l’onorevole, a patto che vengano eliminati gli “estremismi” che caratterizzano le idee omofobe del pensiero di Saya. Come e se ciò avverrà, resta ancora un mistero…
