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Scilipoti all’avvocato condannato per ‘ndrangheta: “Scrivimi l’interrogazione e la firmo”

Un personaggio non da poco dell’inchiesta, all’interno della quale viene definito”espressione vivente e immanente del sistema di potere criminale che governa, di fatto le dinamiche cittadine”. Il senatore di Forza Italia: “Non lo sapevo”.
A cura di Claudia Torrisi
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Nell'ambito dell'inchiesta su ‘ndrangheta e massoneria – che ha portato a sette fermi per imprenditori e professionisti  accusati di "condizionare l’economia di Reggio Calabria" attraverso una vera "associazione segreta" – emergono particolari che riguardano direttamente il senatore di Forza Italia Domenico Scilipoti. Ad esempio, come riporta Il Fatto Quotidiano, almeno una delle interrogazioni parlamentari da lui presentate è stata scritta dall'avvocato Paolo Romeo, ex deputato del Psdi condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Un personaggio non da poco dell'inchiesta, all'interno della quale viene definito"espressione vivente e immanente del sistema di potere criminale che governa, di fatto le dinamiche cittadine". Romeo, per i magistrati della Dda, "riesce ad interferire (con quella pressione occulta tipica delle associazioni segrete) sugli orientamenti di intere masse elettorali, addirittura riuscendo a determinare gli esiti di consessi elettivi, sfruttando risalenti (e mai recise) relazioni di ‘ndrangheta". Il coinvolgimento di quest'associazione nelle dinamiche politiche sarebbe arrivto fino in Commissione permamente Affari costituzionali, grazie al senatore Giovanni Bilardi di Ncd per discutere di "Area metropolitana dello Stretto". In commissione sarebbe stato audito il presidente di Cittadinaza Attiva – una delle assocoiazioni utilizzate da Romeo. Scrivono i magistrati che "la vicenda relativa all’Area metropolitana era particolarmente a cuore al Romeo ed ai suoi sodali" e che c'erano organi costituzionali dello Stato "piegati (ed anzi neutralizzati) ad esclusivo vantaggio degli interessi della compagine segreta, attraverso il raffinato, indolore ed apparentemente lecito sistema dell’attività propulsiva del più nobile associazionismo palese. A tal fine era stato ‘agganciato’ anche il senatore Scilipoti Domenico".

Come ricostruisce il Fatto Quotidiano

L’ex parlamentare di Italia dei Valori oggi fedelissimo di Berlusconi “aveva assicurato al Romeo ampia disponibilità”. Era stato, infatti, lo stesso Scilipoti a suggerire a Romeo “l’idea di creare una società di consulenza che potesse contribuire, con specifiche professionalità, allo studio e alla preparazione di un progetto ad hoc. Lo Scilipoti aveva manifestato tutta la propria volontà di collaborare, non solo con emendamenti ed interrogazioni, ma anche con delle ‘forzature’ da cui trarre qualcosa di concreto”.

Nelle telefonate si discuteva anche della creazione di un polo Agroalimentare:

"Tu scrivi l’interrogazione, chiami la segreteria e gli dici: qua c’è l’interrogazione, fategliela firmare al senatore e presentatela!". Il parlamentare si mette a sua disposizione per le interrogazioni parlamentari. L’avvocato comprende al volo la disponibilità del politico di Forza Italia: "Ora su tutto questo, io ti preparo un po’, la storia… per… siccome questi sono finanziamenti governativi, perché il Decreto Reggio è finanziato dal Ministero delle Infrastrutture, no? E allora, un’interrogazione al Ministro per sapere… questo qua. Tra domani… domani te la preparo e te la mando via mail…". "Se tu me la prepari, lunedì me la mandi, mi chiami dici: vedi che te l’ho mandata e io la prendo la stampo e la firmo!"

L'interrogazione viene inviata dall'avvocato Romeo a Scilipoti il 30 marzo. Due giorni dopo approda in commissione. Sul Fatto Quotidiano vengono pubblicate le interecettazioni in cui il senatore si mostra entusiasta della collaborazione:

Scilipoti: Poi sto lavorando, a questo grosso incontro che dobbiamo fare, il primo lo facciamo a Messina e il secondo lo facciamo… e potrebbe essere un argomento importante…. dell’area dello Stretto.

Romeo: sì

Scilipoti: perché là c’è l’attenzione dei media nazionali…

Romeo: per esempio, la società Ponte dello Stretto, che fine ha fatto?

Scilipoti: facciamogli un’interrogazione, Paolo!!!

Romeo: bravo!!! Perché…

Scilipoti: … se tu me li prepari ste cose…

Romeo: sì!

Scilipoti: prepara sta cosa, dai!!!

Romeo: Allora, questa qui… io ti do ora… Vediamo se la trovo…

Scilipoti: ce l’hai già pronta, l’interrogazione?

Romeo: si, no, no… l’interrogazione, no… sai qual è l’idea? La società Stretto di Messina ha un patrimonio di… Diciamo ricerca sul campo, che è inestimabile. Se si mette a frutto quel patrimonio per… Oh… Io trovo questa cosa, te la preparo…

Scilipoti: lunedì, martedì… Mandami il materiale, tutto quello che ti serve….

"Non lo sapevo. È la prima volta che lo sento dire. Non è che è un delitto non sapere queste cose" ha dichiarato il senatore interpellato sull'arresto di Romeo. "Io ricevevo e ascoltavo non solo lui – ha aggiunto – ma tutti coloro i quali sul territorio hanno qualcosa da dire e poi li trasformo in interrogazioni parlamentari. Ma per chiedere delle cose legittime. Non capisco il nesso tra l’arresto di Romeo e le mie interrogazioni parlamentari".

Secondo il gip "l’ipotesi accusatoria individua nell’avvocato Paolo Romeo, e nel fido collaboratore avvocato Antonio Marra, i promotori ed organizzatori di un’associazione segreta di evocazione massonica, costituente vero e proprio centro di potere sociale. Si tratta di un’associazione, nell’ambito della quale metodo e fini propri si intrecciano, in un osmotico rapporto, con gli interessi economici e strategici della ‘ndrangheta, perseguiti attraverso modalità di ‘pressione occulta’, in grado di realizzare un’efficace interferenza sulle attività di organi costituzionali ed enti locali".

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